Un terremoto di magnitudo 3.3, localizzzato ad una profondità di 10.4 km, a 1.4 km a Ovest dalla frazione acese di Mangano è stato fortemente avvertito poco fa alle 8.24 di oggi dalla popolazione etnea.
Non sono stati segnalati danni a persone o cose, ma l'evento ha destato paura agli abitanti della zona, che pure conoscono bene tali fenomeni spesso legati alle eruzioni dell'Etna, il capriccioso vulcano più alto d'Europa e il secondo più attivo del mondo.
Il tam-tam sull'evento si è immediatamente registrato sui social, con numerose segnalazioni. Potrebbe essere legato anche stavolta alle manifestazioni vulcaniche, infatti proprio ieri mattina l'Osservatorio Etneo dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, aveva comunicato che l'attività stromboliana al cratere di Sud-Est era cessata e che, inoltre, analizzando le immagini delle telecamere di sorveglianza dell'Ingv-Oe, dal 2 febbraio non si osservavano più le blande e discontinue emissioni di cenere vulcanica comunicate negli aggiornamenti del 30 e del 31 gennaio scorsi.
Anche l'ampiezza del tremore risultava nella fascia bassa, mentre le sorgenti del segnale venivano localizzate tra i crateri centrali e il cratere Sud-Est. L'attività infrasonica, che risulta ancora oggi bassa ha le sue sorgenti in vicinanza alla Bocca Nuova.
Le stazioni delle reti di monitoraggio delle deformazioni del suolo (GPS e tilt) operanti sull'Etna, moritano costantemente la situazione, considerata in continua evoluzione.
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