L’ex magistrato Alberto Di Pisa, che era stato procuratore a Termini Imerese e Marsala, è morto la notte scorsa nella sua abitazione a Palermo. Aveva 78 anni. Per sua volontà sarà sepolto a Rizzuti, in Calabria, nella cappella della famiglia della moglie. Di Pisa, era stato dimesso ieri in fin di vita dall’ospedale dove era ricoverato per un tumore. Negli anni Ottanta era stato accusato di essere il "corvo" che scriveva lettere anonime contro investigatori e magistrati, tra cui Giovanni Falcone, accusandoli di avere coperto il ritorno del collaboratore Totuccio Contorno al quale venivano attribuiti l’uccisione di rivali ma fu completamente assolto. Il nome di Alberto Di Pisa sarà sempre legato alla vicenda che interessò il palazzo di Giustizia del capoluogo siciliano pochi anni prima delle stragi del 1992. Nell’estate del 1989, infatti, inizia quella che i cronisti chiamarono la vicenda "del Corvo di Palermo". Vicenda che prende il nome da un vecchio film di Cluzot che aveva per protagonista un signore che scriveva lettere anonime. Il palazzo di giustizia di Palermo era "infestato" da una dozzina di lettere che contenevano attacchi contro il magistrato Giovanni Falcone e il dirigente del nucleo anticrimine della Criminalpol, Gianni de Gennaro. E in quella estate palermitana, subito dopo l’attentato fallito a Giovanni Falcone all’Addaura, il sospettato numero uno di essere il Corvo fu proprio lui: Alberto Di Pisa. Finito nel mirino dei giornalisti ancora prima di potere avere un giudizio da parte del Csm. Una vicenda nella quale finì sotto processo e fu poi assolto dalle accuse dopo una condanna in primo grado e una assoluzione in secondo grado con sentenza definitiva perché la procura non presentò appello. Nella sua difesa, racconta Saverio Lodato nel libro "Quaranta anni di Mafia": "adottò una linea infelice: disse ai commissari 'non sono stato io a scrivere quelle lettere ma ne sottoscrivo il contenuto dalla a alla z'". A causa della vicenda del Corvo (nella quale fu assolto nel 1933 perchè "il fatto non sussiste") fu prima allontanato da Palermo (nel 1989) e poi sospeso (nel 1992). Di Pisa iniziò la sua carriera in magistratura nel 1971 come pretore a Castelvetrano, poi il trasferimento a Palermo. Sostituto procuratore della Repubblica al tribunale del capoluogo siciliano, dal 1982 fece parte del Pool antimafia, ideato da Rocco Chinnici per tutti gli anni '80, ed è stato tra i giudici che istruirono il maxiprocesso di Palermo. È stato anche procuratore generale aggiunto a Palermo. Nel 2003 venne nominato dal CSM procuratore della Repubblica di Termini Imerese e nel 2008 del tribunale di Marsala dove si è occupato del caso della sparizione di Denise Pipitone.