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I medici di Palermo denunciano «Ci minacciano per avere il certificato di guarigione»

Villa Magnisi

L’Ordine dei medici di Palermo informa tutti i cittadini che il «certificato di guarigione» da Covid richiesto da molti assistiti al proprio medico curante per ottenere il green pass è un «servizio telematico» non di esclusiva competenza dei medici di famiglia. Il paziente che non riceve l’avviso dal Ministero della Salute, via email o sms, che indica che la certificazione verde è disponibile per essere scaricata e ha difficoltà a utilizzare gli strumenti digitali, munito di tessera sanitaria, può chiedere l’aiuto per registrare i dati dell’avvenuta guarigione ad un intermediario, ovvero a tutti i soggetti abilitati al sistema Ts (Tessera sanitaria).

«Considerato che i medici di famiglia oggi sono sotto pressione oltre limite per la mole di adempimenti burocratici ben lontani dalla loro professione, chiunque tenti di estorcere con violenza un “servizio” che può eseguire qualunque altro soggetto accreditato al sistema Ts, sarà immediatamente segnalato alle forze dell’ordine e a tutte le altre autorità competenti», dicono il presidente dell’Omceo Toti Amato, membro del direttivo nazionale Fnomceo, e il presidente dell’Albo medici Giovanni Merlino dopo avere incontrato a Villa Magnisi un folto gruppo di medici terrorizzati da alcuni pazienti, sempre più pressanti e minacciosi, che chiedono il cosiddetto «certificato di guarigione» una volta superata l’infezione. Come sottolineano Amato e Merlino, «compito del medico e delle Asl è certificare (ovvero registrare) nella piattaforma regionale la fine dell’isolamento/quarantena, in modo da essere liberato»

Le difficoltà dei medici di base sono state segnalate più volte. Qui sotto un'intervista realizzata da Marina Turco per Tgs lo scorso 12 gennaio.

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