Armato di coltello e con il volto coperto da una mascherina tenta di rapinare la filiale della Banca Don Rizzo di via De Amicis, a Palermo, la cassiera ha reagito ed è stata colpita alla testa con il manico del coltello. L’inattesa reazione della donna ha fatto desistere il rapinatore che è fuggito in direzione di via Libertà.
L'impiegata è stata trasportata all’ospedale Villa Sofia e non ha nulla di preoccupante. Le indagini sono condotte dagli agenti di polizia che stanno passando al setaccio le immagini dei sistemi di videosorveglianza.
Il sindacato Fabi fa notare come quella di oggi sia la «seconda rapina cruenta in due giorni in Sicilia», ricordando che ieri ad Agrigento due malviventi armati di pistola e con il volto travisato hanno tentato un colpo alla Banca Per di viale Leonardo Sciascia al Villaggio Mosè, senza riuscire a portare a termine la rapina in quanto il cassiere che doveva aprire la cassaforte è svenuto. Gabriele Urzì, segretario provinciale di Palermo della Fabi, lancia l'allarme: «È inammissibile la scarsa attenzione all’incolumità di dipendenti e clienti da parte delle aziende», affermano, puntando l'indice sull'«abolizione delle guardianie armate, ancora più grave in tempo di pandemia». Mentre Gaetano Castagna, responsabile Fabi Sicilia delle Banche di credito cooperativo come la Don Rizzo, esprime "apprezzamento ai dipendenti e a tutta la struttura della Banca Don Rizzo e alla filiale di Alcamo per l’attenzione dimostrata al territorio e ai lavoratori anche in questo momento di difficoltà". "La dipendente colpita alla testa aveva rispettato in pieno le linee guida emanate dall’azienda in caso di eventi criminosi, suggerite anche da una massiccia attività di formazione in tal senso - sottolinea il sindacalista -. Purtroppo il malvivente, certamente non un rapinatore “professionista”, in preda al panico ha usato una inutile violenza verso la dipendente che, fortunatamente, non ha riportato conseguenze gravi".
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