La terza sezione del Tribunale di Palermo ha condannato a tre anni e sei mesi il titolare della Ksm, Rosario Basile, un ex dirigente della stessa azienda di vigilanza privata, Francesco Paolo Di Paola (tre anni), e una ex segretaria della società, Veronica Lavore, che ha avuto due anni. Il processo era collegato alla calunnia e allo stalking nei confronti di una donna con cui l’imprenditore aveva avuto una relazione extraconiugale, ex sua dipendente: la donna era rimasta incinta e prima Basile avrebbe cercato di farla abortire, poi avrebbe costruito false prove contro di lei, per dimostrare un inesistente ricatto da parte dell’ex amante ai suoi danni. Basile, successivamente, riconobbe come proprio il bambino nato da quella relazione. Basile era stato anche presidente dell’Irfis, l’istituto della Regione Sicilia per il finanziamento delle imprese, ed era in carica quando venne messo ai domiciliari, nel 2016. Il collegio presieduto da Fabrizio La Cascia ha anche assolto gli altri tre imputati: il maresciallo dei carabinieri Salvatore Cassarà, che era accusato di avere rivelato informazioni riservate sulla donna a Basile, Marcella Tabascio e Antonino Castagna, entrambi ex dipendenti della Ksm.