Duecentomila euro di fondi europei consentiranno il restauro del santuario della Madonna della Provvidenza di borgo Dammusi, ricadente nel territorio di Monreale ma due passi da San Giuseppe Jato. Il progetto di riqualificazione e valorizzazione dell'edificio è stato finanziato dal Gal Terre Normanne nell'ambito degli interventi (sottomisura 7.6) previsti dal PSR Sicilia 2014-2020.
"I lavori - spiega Giuseppe Sciarabba, direttore amministrativo del Gal - si concentreranno soprattutto nella sacrestia e sull'antica abitazione. Al piano terra verrà sostituita la pavimentazione, mentre al primo piano saranno abbattuti i tramezzi per realizzare un unico ambiente a beneficio dei visitatori e dell'ordine sacerdotale. Si interverrà sugli impianti e sarà ripristinata la facciata sud e ovest con nuovo intonaco, realizzando una coloritura armoniosa con l'ambiente circostante".
L'edificio di culto, in stato di degrado, appartiene alla parrocchia SS. Redentore e San Nicolò di Bari di San Giuseppe Jato, retta dall'arciprete don Filippo Lupo. La tradizione narra che la chiesetta sorge nel luogo dove, il 21 luglio 1784, fu rinvenuta l'ardesia raffigurante la Patrona di San Giuseppe Jato da un contadino di Borgetto, tale Onofrio Zorba, che dormiva sull’aia durante la trebbiatura del grano. L'immagine fu posizionata su un carro trainato da buoi per affidare alla Divina Volontà la destinazione di ultimo approdo per determinarne il possesso. Gli animali raggiunsero San Giuseppe Jato, fermandosi proprio nel luogo dove fu costruita la chiesa-santuario. Da allora ogni anno, il 21 luglio, prima dell'aurora, il clero e i fedeli muovono in pellegrinaggio anche dai paesi vicini.
"La riqualificazione del santuario della Madonna della Provvidenza - conclude Sciarabba - rappresenta un'operazione di rilevanza storico-culturale e potrà avere ricadute positive in termini di turismo rurale nel comprensorio della Valle dello Jato come punto riferimento non solo per i fedeli ma anche per gli amanti dei viaggi alla scoperta dei meravigliosi borghi della nostra Sicilia".
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