Palermo

Venerdì 22 Novembre 2024

Palermo, all'Ismett eseguiti quattro trapianti la notte di Natale

Quattro trapianti nella notte di Natale ed un ultimo attualmente in corso. È stato un Natale di frenetico lavoro quello che si sta concludendo in Ismett, il centro trapianti di Palermo nato dalla partnership fra Regione Siciliana ed Upmc (University of Pittsburgh Medical Center). Cinque trapianti che segnano un vero e proprio record annuale per l’Istituto. Sono infatti ben 200 i trapianti eseguiti nel 2021, in oltre 20 anni di attività non erano mai stati realizzati tanti interventi in un solo anno. Nel 2020, sono stati 163 i trapianti eseguiti - nel 2017 anno che prima del 2021 aveva segnato un’attività record per Ismett - i trapianti erano stati 183.

I pazienti sottoposti a trapianto sono tutti siciliani

In questi giorni, sono stati eseguiti: due trapianti di fegato, uno di cuore e due di polmone (il secondo attualmente in corso, ndr). I pazienti sottoposti a trapianto sono tutti siciliani, tranne nel caso di un trapianto di polmone dove ad essere sottoposto a intervento è stato un paziente di Malta. Il paziente era stato trasferito in urgenza a Palermo nei giorni scorsi, le sue condizioni erano, infatti, estremamente gravi e nel suo Paese non vi era nessuna struttura idonea.

Nel 2021 eseguiti duecento trapianti

Nel 2021, in dettaglio, sono stati eseguiti 200 trapianti: 98 trapianti di fegato, 68 di rene, 15 di cuore, 16 di polmone, 3 combinati. Diciannove sono i trapianti eseguiti su bambini. Nel 2020, in totale i trapianti eseguiti erano stati 163. Ma quello che si sta concludendo è stato per Ismett un anno che ha visto l’Istituto in prima fila anche nella lotta contro la pandemia. Nei primi sei mesi dell’anno appena trascorso, sono stati 40 i posti letto di Terapia Intensiva di Ismett messi a disposizione dei pazienti affetti da Covid-19 (4 quelli ancora attivi, ndr) che avevano necessità di cure intensive di alto livello. Presso il centro di Palermo, infatti, sono stati trasferiti da tutta le Regione e non solo i pazienti le cui condizioni erano estremamente gravi e per cui servivano terapie di alta specialità come l’Ecmo, un sistema di ossigenazione extracorporea che mettendo i polmoni a riposo può favorire il recupero dell’attività polmonare.

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