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Sanitari no vax, sospesi tre tecnici all'ospedale Civico di Palermo: resteranno senza stipendio

Il pronto soccorso dell'ospedale Civico

Tre sanitari dell'ospedale Arnas Civico di Palermo che non hanno assolto all'obbligo vaccinale sono stati sospesi dal servizio e senza retribuzione. Il direttore generale Roberto Colletti lo scorso 17 dicembre ha firmato una delibera che ha preso atto della sospensione dall’Albo di due tecnici sanitari di laboratorio biomedico e di un tecnico sanitario di radiologia medica, comminata dall’Ordine provinciale dei tecnici sanitari radiologia medica e delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione di Palermo.

L'accertamento ha portato alla conferma dell'inosservanza dell‘obbligo vaccinale per i tre sanitari che ha fatto scattare di conseguensa la sospensione dal servizio senza retribuzione, con «decorrenza immediata fino all’assolvimento dell’obbligo vaccinale e comunque fino al perdurare dello stato di emergenza, attualmente in scadenza al 31 marzo 2022", si legge nella delibera.

La campagna di verifiche dei carabinieri Nas

I carabinieri Nas, d’intesa col ministero della Salute, proseguono la campagna di verifiche sul rispetto dell’obbligo vaccinale per i medici e gli operatori della sanità. I servizi sono finalizzati ad individuare i professionisti, sia in ambito pubblico che in regime di attività libero professionale presso studi e ambulatori privati, che continuano ad esercitare l’attività, sebbene privi di vaccinazione anti-Covid. Lo scorso 3 dicembre i Nas di Catania avevano scoperto un medico esterno in convenzione presso l’Inps di Messina, componente di una commissione di valutazione dell’invalidità civile, che continuava ad eseguire visite medico legali sebbene destinatario di provvedimento di sospensione da parte dell’Asp. Inoltre, erano stati deferiti in stato di libertà un infermiere professionale ed un’ostetrica, entrambi in servizio presso un ospedale della provincia di Catania, poiché trovati ad esercitare la propria attività lavorativa all’interno del nosocomio nonostante un provvedimento di sospensione. Deferita in stato di libertà anche un’infermiera professionale, in servizio presso l’azienda ospedaliera di Messina, per aver continuato ad esercitare la professione sanitaria sebbene già destinataria di provvedimento di sospensione. Ulteriori 4 tra infermieri e operatori assistenziali, in servizio nel medesimo nosocomio, erano risultati sprovvisti di vaccinazione.

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