Otto magistrati in pista, tra cui sei capi di procure, un aggiunto e un procuratore generale. Non si annuncia facile la scelta da parte del Csm del nuovo procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo, che dovrà prendere il posto di Federico Cafiero De Raho, ormai prossimo alla pensione: il 18 febbraio dell’anno prossimo compirà 70 anni e dovrà lasciare la magistratura. La partita è complicata dall’intreccio con altre nomine di peso che Palazzo dei marescialli è chiamata a affrontare prima di prendere in mano il dossier sulla designazione del sesto procuratore antimafia (il primo è stato Bruno Siclari, seguito da Pier Luigi Vigna, Piero Grasso e Franco Roberti) da quando negli anni Novanta è stata istituita la Direzione nazionale, che nel tempo ha allargato la sua competenza al terrorismo. Due i nodi da sciogliere prima: l’indicazione del nuovo procuratore di Roma, dopo che la giustizia amministrativa ha annullato la nomina di Michele Prestipino e la scelta del successore di Francesco Greco, appena andato in pensione, al vertice della procura di Milano. Le domande per la Dnaa arrivate al Csm confermano le indiscrezioni dei mesi scorsi, mentre altri nomi sono spuntati a sorpresa. Così tra i candidati c’è il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri, che invece ad agosto dopo aver annunciato pubblicamente in tv l’intenzione di proporsi come successore di Francesco Greco, alla guida della procura di Milano, si era tirato indietro. Non ha deluso le aspettative il procuratore di Palermo Francesco Lo Voi, il cui nome era circolato sin dal bando di concorso tra i «papabili» di peso. Meno attesa forse la candidatura del Pg di Firenze Marcello Viola, che con Lo Voi si contende la anche nomina a procuratore di Roma e che ha deciso evidentemente di giocarsi tutte le sue carte, visto che ha presentato domanda anche per la procura di Milano. Viola ha sciolto la riserva per il posto di Cafiero De Raho solo l’11 novembre scorso, l’ultimo giorno utile per la presentazione delle candidature. La stessa cosa ha fatto il procuratore di Napoli, Giovanni Melillo, che ha dunque scoperto solo alla fine le sue carte. Nella pattuglia dei candidati per la Direzione antimafia si sono altri tre capi di procure: di Catania Carmelo Zuccaro, Messina Maurizio De Lucia, e Lecce Leonardo Leone De Castris. Non manca una candidatura interna alla Dnaa: è quella di Giovanni Russo, attualmente procuratore aggiunto in via Giulia.