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Emergenza daini sulle Madonie, via al piano di contenimento

È stato redatto il piano per il contenimento dei daini sulle Madonie per porre un freno alla diffusione indiscriminata della specie ibrida, diventata un serio problema per la tenuta economica e sociale dell’intero territorio.

Lo dicono la Regione siciliana e l’Ente Parco delle Madonie che hanno messo a punto su un territorio che da anni rappresenta un habitat favorevole alla proliferazione, data anche l’assenza di predatori naturali. «Un intervento strategico e non più rinviabile con valenza pluriennale - dice l’assessore regionale al Territorio e all’Ambiente, Toto Cordaro - per dare una soluzione concreta, e nel rispetto delle leggi vigenti, in modo da arginare l’esponenziale e incontrollata crescita delle specie ungulate. Una risposta di buon governo ad un tema sociale, fortemente vissuto nelle aree montane e del comprensorio madonita, in ragione del grave danno all’economia di quei luoghi e delle attività imprenditoriali e agricole». Il piano, voluto dal governo Musumeci, propone una serie di azioni, attuate in sinergia, che consentiranno di ridurre gradualmente la presenza delle specie in oggetto.

Gli interventi

Gli interventi principali saranno volti alla formazione del personale da impegnare nelle attività, all’acquisto di farmaci e attrezzature (trasmettitori satellitari per l’individuazione dei branchi, strumenti per tele-anestesia), al supporto veterinario e all’attività di monitoraggio degli impatti del daino sulla rinnovazione forestale. Il piano è stato già sottoposto a valutazione preventiva da parte del Consiglio regionale per la protezione del patrimonio naturale (Crppn) e dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra).

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