Assolto il proprietario dell'immobile dove avvenne la tragedia, condannati i due esecutori dei lavori e l'ingegnere che li sovrintendeva. Dopo tre anni si è chiusa la vicenda giudiziaria per l'incidente sul lavoro, a Piana degli Albanesi, che costò la vita a Salvatore Parisi, 40 anni, travolto dalle macerie che gli avevano fracassato la testa. Il Tribunale di Termini Imerese (in composizione monocratica, giudice Potestio), ha assolto con formula piena il proprietario dell'immobile, Michele Polizzi, difeso dall’avvocato Roberto Mangano, che era accusato di omicidio colposo. Polizzi è stato assolto anche per i correlati reati contravvenzionali con cui veniva contestata la violazione della norme per la sicurezza sul lavoro. Gli altri imputati, gli imprenditori edili Rosario Parisi e Antonino Parisi (fratelli della vittima), e l’ingegnere Giorgi Cerniglia sono stati invece tutti condannati ad un anno di carcere, pena sospesa. Dichiarata, invece, per loro la prescrizione dei reati contravvenzionali. I fatti risalgono al 7 novembre 2018 a Piana degli Albanesi. Durante l’esecuzione dei lavori una vasta parete cedeva, travolgendo ed uccidendo Salvatore Parisi. Nel crollo rimase ferito pure un altro fratello, Rosario. La difesa, rappresentata dall’avvocato Mangano, ha dimostrato che l’imputato Michele Polizzi si era affidato in toto ad un professionista, Cerniglia, onerandolo di tutti gli adempimenti previsti dalla normativa di settore in materia di sicurezza sul lavoro.