La stagione invernale è alle porte ma, come ogni anno, torna puntuale il problema dell'impianto sciistico di Piano Battaglia. A causa di una querelle tra la società che ha in gestione la struttura, la Piano Battaglia srl, e la Città metropolitana è tutto fermo e la stagione è ancora una volta a rischio.
Il sindaco di Petralia Sottana, Leonardo Neglia, ha lanciato, attraverso gds.it, l'ennesima "forte richiesta a nome di tutte le Madonie affinchè venga trovato il modo per dividere le sorti del contenzioso da quelle degli impianti, al fine di riaprire la seggiovia da questa stagione. In questo momento - ha aggiunto - chi paga il prezzo più alto per questa situazione è il territorio".
Il governo regionale nei giorni scorsi ha annunciato il rifacimento della strada di accesso al sito, dell'elisuperficie, degli spazi per l'infermeria e le informazioni turistiche e dei bagni pubblici (questi ultimi a cura della Città metropolitana di Palermo). L’intervento, del valore di 1,2 milioni di euro, è finanziato dalla Struttura contro il dissesto idrogeologico, e i lavori dovranno essere completati dall’impresa Michelangelo Mammana di Castel di Lucio, in provincia di Messina, entro 240 giorni. Il progetto, deliberato dal governo regionale dopo un sopralluogo di due anni fa del presidente della Regione, Nello Musumeci, è stato redatto dall’Ufficio tecnico del Comune di Petralia Sottana.
Qualcosa, dunque, si muove ma occorre fare presto ed è per questo che la parlamentare regionale del M5S, Roberta Schillaci, ha depositato una richiesta di audizione in commissione all'Ars: "Gli impianti di risalita, ancora chiusi per beghe amministrative burocratiche, sono il cuore pulsante dell'intero impianto sciistico che a sua volta diventa volano per lo sviluppo economico di quel territorio. Ho depositato una richiesta di audizione in commissione e dobbiamo fare presto perchè la stagione invernale è ormai alle porte".
Una preoccupazione sulla tempistica che nei giorni scorsi era stata espressa anche dal presidente della Regione Nello Musumeci. Nell'annunciare il via alla riqualificazione di Piano battaglia, si era detto preoccupato "per l’inattività degli impianti di risalita a causa di un contenzioso tra la ditta e la Città metropolitana. Una situazione di stallo che rischia di far saltare anche la prossima stagione invernale".
Attualmente sono chiusi tutti i rifugi, ad eccezione del Marini, gestito fino allo scorso mese di maggio dal Cai. Porte chiuse al Montanina, Pomieri, Piano Zucchi, Piano Torre, Scoiattolo ed economia del territorio messa ancora una volta a dura prova.
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