Giovanni Nuccio, Paolo Altieri e Roberto Serio. Sono questi i tre capi famiglia dello Sperone di Palermo che secondo i carabinieri gestivano il fiorente spaccio di droga fra le vie del quartiere. Tutti e tre sono finiti in carcere oggi nell’ambito dell’operazione Nemesi dei carabinieri della compagnia di San Lorenzo.
Con loro sono state arrestate altre 54 persone (37 in carcere e 20 ai domiciliari) molti di loro sono familiari dei 3 capi che si occupavano di acquistare, stoccare e rivendere cocaina, crack, marjiuana e hashish: quintali di droga che poi finivano per le strade di Palermo ma anche di diversi comuni della provincia.
Un organigramma ricostruito minuziosamente dagli investigatori nell’ordinanza di 860 pagine che disegna la mappa dello spaccio dal 2018 a oggi.
Giovanni Nuccio, scrive il gip Fabio Pilato nell’ordinanza di custodia cautelare, “dirige il sodalizio rivestendo un indiscusso ruolo apicale: egli acquista e fornisce la sostanza stupefacente, ricevendo, poi, parte dei proventi ricavati dalle attività di spaccio al minuto, svolte nelle due piazze di spaccio”.
Nel corso di intercettazioni e appostamenti è venuto fuori come le zone di passaggio De Felice Giuffrida e passaggio Bernardino Verro fossero delle piazze di spaccio, attive giorno e notte come dei veri e propri market di stupefacenti, presidiate senza soluzione di continuità da vedette e pusher che operavano con turni di servizio ben definiti per garantire la droga ai consumatori nell'arco delle ventiquattr'ore.
Tra Giovanni Nuccio gli Altieri e i Serio c’è Fabrizio Nuccio, fratello di Giovanni, che lavora fianco a fianco con Pietro Paolo Marino e Salvatore Lo Monaco. Sono loro, secondo l’accusa, i responsabili della supervisione di tutte le attività illecite, della gestione dei rapporti con le altre famiglie, della consegna della droga. E sempre al trio Nuccio-Lo Monaco-Marino viene affidato il compito di controllare la lavorazione degli stupefacenti, in particolare quando si deve "cucinare" la cocaina per ottenere il crack, e la raccolta delle somme di denaro.
Nella ristretta cerchia di collaboratori diretti da Nuccio senior ci sono anche la moglie Maria Mangiapane, la madre Rosalia Mantegna, Andrea Argeri e Felice Umberto Tumminia. Immediatamente sottoposti alla struttura piramidale gli Altieri e i Serio, entrambi, seppur tra loro indipendenti, collegati in linea diretta al vertice del gruppo.
Secondo la ricostruzione degli investigatori Nuccio, che nel periodo delle indagini era agli arresti domiciliari, non gestisce direttamente gli affari ma delega i suoi tre collaboratori.
Insomma una vera e propria struttura piramidale ben delineata. Nella famiglia Altieri, oltre al capofamiglia Paolo, sono coinvolti anche il figlio Gianluca e la moglie Paola Balistreri; al suo fianco Roberto Serio trova i figli Alessio e Andrea e la nuora Alessandra Cannizzo. Insieme avrebbero diretto rispettivamente le attività di spaccio di hashish e di cocaina svolte anche da altri pusher in passaggio De Felice Giuffrida, e le attività di spaccio di hashish, cocaina e crack, svolte con l'aiuto di altri spacciatori, nell'appartamento al primo piano di passaggio Bernardino Verro n. 3.
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