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Palermo, muore a 45 anni e la famiglia dona gli organi

Sono stati prelevati nella prima mattinata di venerdì scorso al Policlinico Giaccone gli organi di una donna di 45 anni deceduta a causa di un aneurisma cerebrale. I familiari della paziente - ricoverata nel nuovo reparto di terapia intensiva (Tipo) e neurorianimazione - hanno subito accolto la proposta dei sanitari ed espresso il consenso alla donazione.

È ancora una volta la vita a prevalere, grazie a questo gesto di solidarietà che riaccende la speranza di altri pazienti in attesa di un organo. Sono stati prelevati fegato e reni. A gestire le fasi che caratterizzano la donazione è stato l’ufficio di coordinamento diretto dal dottor Santi Maurizio Raineri, coordinatore aziendale. Si tratta di un gruppo composto da medici e infermieri, del Dipartimento di emergenza urgenza diretto dal professor Antonino Giarratano, che si occupa di seguire il donatore dalle prime fasi di osservazione fino al momento effettivo del prelievo. Prezioso nell’attività di procurement il supporto fornito anche sul fronte psicologico dalla psicologa dottoressa Elena Massihnia.

«Ogni volta che viene effettuato un prelievo di organi - dice il commissario dell’Aou Giaccone Alessandro Caltagirone - viviamo sempre tutti un sentimento ambivalente. Immedesimandoci in una situazione simile non possiamo non immaginare che da una parte vi sia una famiglia che piange per la perdita della figlia e al tempo stesso altrove c’è una famiglia che si augura arrivi presto un organo per salvare la vita del proprio caro. Siamo grati a questa famiglia per aver compreso fino in fondo il valore della donazione di organi: un gesto di solidarietà che è anche un gesto di amore perché da la possibilità di attivare un circuito virtuoso che alimenta speranza e fiducia nel futuro».

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