Il bilancio comunale di Palermo del 2016 riportava falsi dati di previsioni nelle entrate e falsi costi del servizio della Rap, che si occupa della raccolta e trattamento di rifiuti. E’ quanto hanno accertato i finanzieri del nucleo polizia economico finanziaria che hanno spulciato tutti i documenti per anni. Ecco l’atto di accusa dei pm di Palermo nell’avviso di conclusione indagini per il sindaco di Palermo Leoluca Orlando e 23 ex assessori e dirigenti comunali, indagati per falso materiale commesso da pubblico ufficiale in atto pubblico.
Le indagini della Procura
Il sindaco Leoluca Orlando, l’ex assessore Luciano Abbonato e i dirigenti Sergio Pollicita, Daniela Rimedio, Lucietta Accordino, Mario Li Castri, Paolo Porretto, Giovanni Carlo Galvano, Leonardo Brucato, Luigi Mortillaro, Carmela Agnello, Cosimo Aiello, Antonino Mineo, Salvatore Di Trapani sono accusati in concorso, di avere inviato alla Ragioneria Generale delle schede di previsione di entrata sovrastimate per l’approvazione del bilancio per l’anno 2016. Sergio Pollicita, capo aerea delle relazioni istituzionali sviluppo e innovazione aveva previsto nel capitolo recupero indennità di occupazione di immobili di proprietà comunale 9 milioni e mezzo di euro. L’accertamento per il 2015 non era disponibile mentre per il 2016 l’accertamento era di un milione e 800 mila euro. Daniela Rimedio, dirigente servizio Tari aveva previsto 10 milioni di euro per il recupero delle tasse non pagate, nel 2015 l’accertamento è di 2 milioni e mezzo circa mentre per il 2016 quattro milioni di euro. Anche sulle multe per infrazioni stradali le previsioni erano sovrastimate. La dirigente Lucietta Accordino, dirigente del servizio affari generali e gestione procedure sanzionatorie presso il comando della polizia municipale previo accordo con l’assessore al Bilancio Luciano Abbonato, come scrivono i pm nell’avviso di conclusioni indagini, aveva fatto una previsione di 85 milioni di euro. L’accertamento nel 2015 era di 65 milioni così come quello del 2016. Anche nel settore edilizia erano state previste maggiori entrate. Mario Li Castri capo area tecnica della riqualificazione urbana e delle infrastrutture e Paolo Porretto, dirigente del servizio Sportello Unico Edilizia avevano previsto per i contributi di edificabilità per le opere di urbanizzazione 11 milioni di euro, l’accertamento nel 2015 era di 5 milioni e 200 mila, nel 2016 4 milioni e mezzo. Anche sul condono edilizio le entrate sarebbero state sovrastimate. La previsione fatta da Giovanni Carlo Galvano dirigente dell’ufficio condono edilizio e controllo era di 6 milioni e mezzo a fronte di un accertamento nel 2015 di un milioni e 600 mila e nel 2016 di 4 milioni e mezzo. Il costo del contratto per il servizio di raccolta rifiuti della Rap sarebbe stato sottostimato. La previsione era di circa 113 milioni di euro circa. Il costo effettivo 114 milioni circa, con una differenza di 800 mila euro. Nonostante le previsioni delle entrate e del costo del servizio Rap false Leonardo Brucato, capo del settore bilancio e Tributi, Luigi Mortillaro dirigente del servizio Bilancio, Carmela Agnello ragioniere generale hanno dato parere favorevole alla proposta di delibera di giunta per l’approvazione dello schema di bilancio di previsione del 2016.
Sottostimato il servizio di raccolta dei rifiuti
In questi anni il servizio sulla raccolta e smaltimento dei rifiuti ha mostrato sempre molta fragilità. Più volte i palermitani hanno fatto i conti con la mancata raccolta e l’emergenza rifiuti. Eppure per quel servizio il Comune di Palermo ha sempre pagato un contratto che negli anni è cresciuto. Sottostimato il costo in prima battuta nelle previsioni aumentato quello finale come emerge dall’avviso di conclusioni indagini notificato al sindaco di Palermo Leoluca Orlando e ad altri 23 tra ex assessori e dirigenti comunali accusati per falso in bilanci comunali. Nel 2016 il costo previsto era di 113.213.142 euro, il costo effettivo 114.0186.685 con una differenza di 805 mila euro. Non è andata meglio nel 2017 il costo previsto per il servizio di Raccolta 110.623.611, costo contrattuale 118.557.973 con una differenza di 7.934.361 euro. Nel 2018 la previsione era di 111.103.922 euro, il costo del contratto 124.734.063 con una differenza di 13.630.141.
Le anomalie denunciate dalla Corte dei conti
Le indagini della Guardia di finanza sui bilanci del Comune di Palermo nascono dalla relazione della sezione di controllo della Corte dei conti del 2018 che aveva inviato i rendiconti alla Procura regionale della Corte e al ministero dell’Economia e delle finanze per le “valutazioni di competenza su possibili profili di danno erariale» sulle criticità evidenziate». «Nell’istruttoria sui rendiconti 2015 e 2016 dell’Ente, sulla base dei parziali ed intempestivi riscontri dell’ente, sono emerse una serie di anomalie ed incongruenze in grado, ove confermate, di compromettere la veridicità ed attendibilità del risultato di amministrazione 2015 e 2016», scrivevano i giudici contabili nella delibera della sezione di controllo della Corte dei Conti presieduta da Maurizio Graffeo sui conti del Comune di Palermo 2015-2016. In 98 pagine i giudici contabili avevano segnalato all’amministrazione le criticità emerse spulciando i dati forniti dallo stesso Ente, spesso non nei tempi dovuti e con le informazioni richieste. Sotto la lente dei giudici i debiti delle partecipate, Amat, Amap e Rap, ma anche i contenziosi delle società fallite Amia e Gesip. E ancora il Fondo crediti e la sua presunta dubbia esigibilità, il fondo pluriennale vincolato e i residui persistenti. «Le partecipate del Comune di Palermo non godono di buona salute», scrivevano i giudici contabili rilevando delle presunte anomalie. A cominciare dal mancato rispetto «di trasmettere con cadenza semestrale a questa sezione relazioni sulla condizione economico-finanziaria delle società partecipate - si legge nella delibera della Corte dei conti - Tale omissione risulta particolarmente censurabile in considerazione del grave stato di salute delle società partecipate e delle gravi criticità gestionali emerse in sede di verifica amministrativo contabile effettuata dai servizi ispettivi dalla Ragioneria generale dello Stato».
Orlando: "Attendo di essere ascoltato dai magistrati"
"Ho avuto comunicazione dell'avviso di un'indagine, esaminerò gli atti depositati dalla Procura della Repubblica e per fare massima chiarezza attendo di essere ascoltato dai magistrati titolari delle indagini sul merito e sulle competenze in una materia, peraltro, particolarmente tecnica", è il commento di Leoluca Orlando.
Reazioni politiche
«Saranno i giudici a stabilire le eventuali responsabilità penali del sindaco Orlando e delle altre persone indagate dalla procura di Palermo per possibili irregolarità nei bilanci e fino ad allora vale come per tutti la presunzione di innocenza. Ma è evidente che vi è un problema tutto politico nel momento in cui il Comune si avvia al dissesto finanziario ed è già da tempo in totale dissesto funzionale. Lo diciamo da tempo e torniamo a ribadirlo: è ora di votare la sfiducia. O si è con Palermo o si è con Orlando. O si firma e vota la sfiducia o si è contro la città». Lo affermano il capogruppo della Lega in Consiglio comunale Igor Gelarda e la deputata regionale e consigliera Marianna Caronia.