La terza sezione penale della Cassazione ha rigettato il ricorso proposto da Leoluca Grizzaffi, il confrate condannato dalla Corte di appello di Palermo perchè, nel corso di una processione religiosa a Corleone, dirigendo i portatori del fercolo del Santo, aveva per due volte ordinato la sosta, sia pure per pochi secondi, in corrispondenza della casa della moglie e dei familiari di Totò Riina. La Corte ha affermato che tale condotta integra il reato previsto dall’articolo 405 del codice penale, di «turbamento di funzioni, cerimonie o pratiche religiose del culto di una confessione religiosa». Il fatto risale al maggio 2016, e avvenne durante lo svolgimento della processione di San Giovanni Evangelista: nel 2018, in primo grado, il tribunale di Termini Imerese aveva condannato l’imputato a 6 mesi.