Palermo

Venerdì 22 Novembre 2024

Palermo, attese anche di tre mesi per rinnovare la carta d'identità

L'ufficio anagrafe di viale Lazio,a Palermo, in una foto di qualche settimana fa

A Palermo chi deve rinnovare la carta di identità si trova in una situazione paradossale: il governo nazionale non ha rinnovato la proroga della validità del documento di riconoscimento causa pandemia, ma il Comune è intasato di richieste. Risultato: chi ha una tessera scaduta in tasca (e sono molti) per essere ricevuto da un ufficio per il rinnovo deve attendere tre mesi. Al momento sarebbero 10 mila le posizioni in attesa, secondo una stima: ottomila secondo un’altra valutazione. Pratiche arretrate, le possiamo chiamare. «Una situazione - dice Fabio Giambrone, assessore al Personale e allo Stato civile - comune a tutte le altre città italiane. Il fatto che non sia arrivato un prolungamento della validità, visto che l'emergenza c’è sino a fine anno, ci ha spiazzato». Ma il fatto di avere gli stessi problemi degli altri grandi centri italiani non può certo essere un alibi o un'assoluzione. «Per nulla - spiega il vicesindaco - infatti stiamo facendo tutti gli sforzi possibili per rendere meno pesante questa situazione soprattutto per gli utenti, ma credetemi gli uffici fanno ciò che possono e non si tirano indietro». Lo sforzo dei singoli dipendenti può essere encomiabile, ma non basta a fare uscire il Comune da questa situazione. Ci sono le 10 postazioni anagrafiche che ogni giorno rilasciano 16, al massimo 20 carte di identità. Anche perché le nuove procedure sono diventate alquanto più complesse. Per la carta di identità elettronica, infatti, c’è una piattaforma centralizzata del ministero dell’Interno e per ogni operazione, che deve essere prenotata online, occorrono da 15 ai 20 minuti. «Il punto è che ormai il sistema messo in piedi non regge - spiega il consigliere di Sinistra comune, Marcello Susinno -. Spesso occorre prenotare nelle prime ore del mattino per evitare il rischio che gli appuntamenti del giorno si esauriscano e risultino tutte le date bloccate e non disponibili presso qualsiasi delegazione. Occorrono interventi straordinari per consentire di smaltire un arretrato che secondo le nostre stime è di oltre 8 mila richieste». Susinno insiste nel chiedere «specifiche progettualità», prevedendo «aperture straordinarie degli sportelli nelle delegazioni e di “decentrare” l’erogazione del rilascio dei certificati anagrafici nelle edicole e nelle tabaccherie». Quest’ultimo è un vecchio pallino dell’esponente della maggioranza, che comunque potrebbe aiutare un’amministrazione costretta a fare i conti con gravi problemi di bilancio e mancanza di personale. «È vero - spiega Giambrone - i pensionamenti non sostituiti da nuove assunzioni hanno ridotto al lumicino le forze di cui disponiamo. Nonostante questo qualche unità in più dovremo distaccarla per dare fiato al servizio. Ma sarà poca roba, non ci si può illudere che la situazione cambierà radicalmente». E racconta che l’Anagrafe di viale Lazio, ad esempio, in sei mesi, da gennaio a giugno, ha rilasciato 12.500 carte di identità. Come a dire che non si sono sacche di inefficienza o di personale imboscato. Su una cosa, però, l’assessore tiene a rassicurare gli utenti: se c’è un’emergenza il documento viene rilasciato senza particolari attese. Un concorso da fare, sottoporsi a vaccinazione, una partenza «sono tutti buoni motivi che se dimostrati danno diritto a una veloce definizione della pratica».

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