Il Gup del tribunale di Palermo Giuliano Castiglia ha condannato due persone per offese social nei confronti del presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
La decisione riguarda Manlio Cassarà di Palermo, che ha avuto un anno, e Davide Palotti, di Milano, un anno e quattro mesi.
Secondo la ricostruzione del pm Gery Ferrara, oggi alla Procura Europea, i due commisero un attentato alla libertà del presidente della Repubblica, assieme a istigazione a delinquere e a offesa all’onore e al prestigio del Capo dello Stato.
Il giudice ha ritenuto sussistente soltanto l’offesa, dato che i due, come spesso accade ai cosiddetti «leoni da tastiera», si lasciarono andare a commenti violenti ma fini a se stessi e che rimasero senza conseguenze.
In particolare Cassarà scrisse su Facebook la frase: «Hanno ucciso il fratello sbagliato», con palese riferimento - sinistro quanto stupido e offensivo - all’omicidio di Piersanti Mattarella, fratello di Sergio, ucciso nel 1980 da Cosa nostra. Palotti postò invece una foto di Mattarella a testa in giù, facendo un riferimento esplicito, quanto macabro e idiota, a Mussolini e a piazzale Loreto, aggiungendo che «questo», cioè Mattarella «se la merita tutta».
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