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Mafia a Palermo, la "punciuta" e il bacio in bocca riti che resistono a Ciaculli

Jimmy Celesia saluta con un bacio in bocca Pietro Tagliavia il 9 febbraio 2020

Vecchi riti mafiosi che non tramontano. Il fuoco, la santina e uno spillo a portata di mano. La punciuta in Cosa nostra esiste ancora e la conferma arriva dall’operazione antimafia Stirpe-Tentacoli, condotta da polizia e carabinieri, con 16 arresti nel mandamento di Ciaculli-Brancaccio.

Tanti rituali si tramandano, come scrivono Vincenzo Russo e Vincenzo Giannetto sul Giornale di Sicilia in edicola. Fra questi c'è anche il bacio in bocca, come quello fotografato il 9 febbraio 2020 in via Emilio Giafar, fra Jimmy Celesia e Pietro Tagliavia "esponente mafioso – rilevano gli inquirenti - al vertice del mandamento che era stato scarcerato per soli cinque giorni per un problema di decorrenza dei termini ed era appena rientrato a Palermo dalla Sardegna dove era stato detenuto".

Ma sui riti, soprattutto quello della punciuta, non tutti sono d’accordo. Il boss Maurizio Di Fede, per esempio, in una intercettazione dice che sono “cose da cinema”, “cose da film”. Nella conversazione intercettata il 9 ottobre del 2018 ed intrattenuta con Stefano Marino si lamenta anche dei ritardi per la cerimonia: “Abbiamo fatto tre appuntamenti…”. “E non si è visto nessuno!...”,  incalza Marino.

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