Sono una ventina a Palermo gli operatori sanitari non vaccinati per i quali l’Asp ha avviato le prime procedure per la sospensione. Nei giorni scorsi a medici e figure sanitarie di varia specializzazione il Dipartimento di Prevenzione dell’Asp ha inviato via pec una lettera in cui si invitava «ad indicarne la motivazione».
Alcuni dei destinatari hanno risposto - come spiega Fabio Geraci sul Giornale di Sicilia - denunciando che «non è stata rispettata la privacy. In un primo invio – ha detto il medico Ciro D’Arpa al GdS – erano visibili gli indirizzi, e quindi i nomi, degli altri destinatari, poi l’errore è stato corretto così come è stato tolto il limite che, nella prima stesura, imponeva cinque giorni di tempo per fornire le informazioni richieste dall’Asp».
L’Asp di Palermo fa sapere che, una volta comunicati i nominativi dei non vaccinati agli ordini professionali, dovrebbero essere questi ultimi ad adottare i provvedimenti dandone comunicazione agli interessati. In realtà le cose non starebbero proprio così. L’Ordine dei Medici, infatti, aveva chiesto chiarimenti al Ministero della Salute che aveva risposto attribuendo «all’azienda sanitaria l’accertamento della mancata osservanza dell’obbligo vaccinale che viene comunicato dall’Asl all’interessato, al datore di lavoro e agli ordini professionali perché ne prendano atto e adottino i provvedimenti e le misure di competenza». Un’interpretazione che rischia di creare un pasticcio burocratico.
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