Palermo

Venerdì 22 Novembre 2024

Palermo, 1000 vaccinati con l'iniziativa "Accanto agli ultimi"

Va avanti la campagna lanciata dalla Regione Siciliana, in collaborazione con struttura commissariale, Comune di Palermo e associazioni del territorio, per portare il vaccino anche a chi vive in condizioni di profondo disagio. Un’iniziativa voluta per raggiungere tutti, anche chi ha difficoltà a recarsi nei centri vaccinali, ma non per questo può essere dimenticato. Dal 26 aprile, sua data di avvio, “Accanto agli ultimi” ha permesso ai medici vaccinatori della struttura commissariale di raggiungere più di mille persone, tra poveri, senzatetto, abitanti delle zone più periferiche e complesse della città. “Continueremo a recarci anche nei quartieri, ma la nostra sfida più grande, adesso, ancora di più dopo l’esperienza che abbiamo vissuto con ‘Accanto agli ultimi’, è provare a convincere le persone a venire all’hub vaccinale - spiega il commissario Covid della Città metropolitana di Palermo, Renato Costa -. Pensiamo a un servizio navetta che accompagni chi non ha la possibilità di raggiungerci. In molte periferie abbiamo immunizzato residenti che vivono il quartiere come un guscio da cui non escono mai. Il vaccino può essere una buona occasione per farlo, diventando non solo garanzia del diritto alla salute, ma anche opportunità di riscatto sociale”. “Accanto agli ultimi” ha fatto tappa ieri al Centro Astalli e al Centro Agape. Ieri mattina due squadre di medici dell’ufficio del commissario all’emergenza Covid di Palermo, Renato Costa, sono andati a vaccinare circa cento immigrati nel cuore del centro storico, a Ballarò. Molti sono abitanti del quartiere, a Palermo da anni; altri sono arrivati in Sicilia da poco, per lo più dall’Africa, dopo lunghi viaggi della speranza. Le associazioni si sono organizzate per garantire loro il diritto alla salute. “Abbiamo costruito una rete - spiega Amalia Sanfilippo, medico, referente sanitario del Centro Astalli -. Si chiama SaluTiAmo e ne fanno parte, oltre al Centro Astalli e al Centro Agape della Caritas, anche l’Arci Porcorosso, Medici senza frontiere, l’ambulatorio di Etnopsichiatria e altre realtà. L’obiettivo è migliorare i servizi sanitari per queste persone, aiutarle nella scelta del medico, nella prenotazione delle visite specialistiche e in tutto quello di cui hanno bisogno per essere inserite in un percorso sanitario. Poter vaccinare queste persone per noi è una conquista, una necessità cui il commissario Costa, che avevamo sollecitato, si è mostrato sensibile. È una goccia nel mare, ma il mare è pur sempre fatto di gocce”.

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