Morto l'oncologo palermitano Angelo Di Leo, tra i massimi esperti del carcinoma alla mammella
La medicina perde un luminare: è morto a 58 anni a Prato Angelo Di Leo, oncologo palermitano considerato tra i massimi esperti del carcinoma alla mammella, primo italiano a vincere, nel 2019, l'Esmo Lifetime Achievement Award, riconoscimento attribuito dalla Società europea di medicina oncologica, per la sua carriera dedicata alla ricerca e alla formazione dei giovani. Di Leo dal 2003 lavorava all'ospedale di Prato. Laureatosi a Palermo nel 1988, specializzatosi in oncologia medica a Pavia, Di Leo aveva svolto il suo tirocinio all'Istituto tumori di Milano. Nel 1996 era andato a lavorare alla divisione di oncologia medica dell'Istituto Jules Bordet di Bruxelles, dove dal 2000 aveva ricoperto la carica di direttore associato e direttore medico del gruppo di ricerca Breast. Nel 2003 il rientro in Italia, a Prato, come direttore dell'oncologia dell'ospedale Santo Stefano. Ad aprile scorso aveva lasciato l'incarico per assumere quello di coordinatore dell'Azienda sanitaria per lo sviluppo di programmi per la ricerca clinica. "La morte di Angelo Di Leo è una notizia tristissima che nessun medico vorrebbe sentire. Una malattia ha portato via un grande uomo di scienza, il primo italiano a vincitore del 'Lifetime Achievement Award 2019' che l'Esmo (European Society of Clinical Oncology) gli ha conferito per la sua straordinaria carriera dedicata alla formazione dei giovani e alla ricerca, soprattutto sul tumore alla mammella e le terapie personalizzate. Grazie a lui e alla passione di alcuni cervelli in fuga rientrati dall'estero, il Centro oncologico di Prato oggi è un punto di riferimento importante di assistenza oncologica e di ricerca. La famiglia, la professione, la sanità, la medicina, l'Ordine e tutti i suoi i suoi iscritti pagano un tributo altissimo per questa perdita. E' stato un grande onore Angelo, conoscerti e averti nella Casa comune dei medici di Palermo". Con queste parole il presidente dell'Ordine dei medici di Palermo Toti Amato e il Consiglio direttivo manifestano il loro cordoglio. I colleghi dell'Azienda sanitaria Toscana centro e dell'ospedale di Prato lo ricordano come un "grande professionista, per anni un punto di riferimento importante per la ricerca in campo oncologico, lascia un vuoto umano e professionale". Il dg della Asl, Paolo Morello Marchese, ricorda anche come fosse sempre "attento alla cura, alla ricerca e alla valorizzazione dei giovani collaboratori. Abbiamo costruito insieme una realtà d'eccellenza, orgoglio di Prato, che continueremo a mantenere e sviluppare". Cordoglio è stato espresso anche dal sindaco di Prato Matteo Biffoni che lo ricorda come "punto di riferimento per la medicina, ha dedicato tutte le sue energie per le cure e la ricerca oncologica. Insieme con la Fondazione Pitigliani ha gettato le basi per la nascita di un centro oncologico a Prato".