Un video con le immagini degli ultimi istanti di vita di Roberta Siragusa, la ragazza 18enne bruciata viva a gennaio scorso, è stato depositato nell'incidente probatorio in corso davanti al gip di Termini Imerese.
Imputato di omicidio aggravato e occultamento di cadavere l'ex fidanzato della vittima Pietro Morreale, che avrebbe prima colpito la giovane, poi le avrebbe dato fuoco e infine ne avrebbe gettato il corpo in un dirupo. Nel video si vede un uomo che butta benzina e incendia la giovane. I fatti sono avvenuti nei pressi del campo sportivo di Caccamo. Dal video parrebbe che Roberta non sia morta subito ma dopo minuti di agonia.
"Il consulente tecnico d'ufficio ha spiegato che la morte di Roberta Siragusa è 'stata determinata da arresto cardio-circolatorio e respiratorio conseguente al gravissimo stato di shock causato dalle estese e gravissime ustioni del capo e soprattutto del tronco e degli arti superiori, fino alla carbonizzazione di ampie parti della superficie corporea'". Lo rendono noto, riferendo le parole del medico legale, gli avvocati Sergio Burgio e Giuseppe Canzone al termine dell'incidente probatorio in corso davanti al gip per l'omicidio di Roberta Siragusa, la ragazza uccisa a Caccamo a gennaio. Imputato il fidanzato Pietro Morreale che l'avrebbe picchiata e bruciata viva.
"A tale gravissima condizione di shock, cosiddetto primario, la Siragusa è giunta per lo scatenamento di riflessi neurovegetativi da inibizione del simpatico ed eccitazione del parasimpatico derivanti dalla profonda angoscia e dall'intensissimo dolore certamente provenienti dalla stimolazione di recettori presenti nell'estesa superficie corporea interessata dall'ustione", spiegano i legali, sempre riportando il referto del medico.
Dopo essere stata percossa i vestiti le sarebbero stati imbrattati di liquido infiammabile, poi sarebbe stato appiccato il fuoco. Roberta avrebbe avuto una agonia di 2-5 minuti. "I dati raccolti permettono di escludere l'ipotesi del suicidio o della morte accidentale", spiegano i due avvocati.
L'avvocato Gaetano Giunta, legale di Pietro Morreale, precisa: "All'udienza del 26 maggio 2021, tenutasi davanti al GIP di Termini Imerese, non è stato proiettato nessun video che mostra un uomo che trascina un corpo e poi appicca le fiamme e che subito dopo si allontana di qualche metro con la macchina e vede le fiamme ardere il corpo. I dieci minuti di video estrapolati dal Pubblico Ministero, facenti parte di un video di sei ore, generato da una telecamera a circuito chiuso di un esercizio commerciale adiacente il campo sportivo di Caccamo, mostrano unicamente una fiammata che si staglia nel buio della notte per una dozzina di secondi, che si sposta da destra verso sinistra rispetto alla visuale del video, adagiandosi per qualche minuto sulla parte bassa fino a spegnersi. Da tale video, per la lunga distanza che separa la telecamera dal luogo della fiammata, non si vede nessun uomo che da accensione alcuna alla povera Roberta. L'oggettività delle immagini video non mostrano, contrariamente alle notizie pubblicate, il momento in cui si ha l'innesco del fuoco e nemmeno chi ha provocato l'accensione".
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