È stata identificata una delle persone entrate nei profili social di Mario Biondo, il cameraman palermitano trovato morto nella sua casa di Madrid nel 2013. La scoperta è stata fatta dai consulenti italo americani della Emme Team, che svolgono indagini difensive per la famiglia di Mario, da sempre convinta che il ragazzo sia stato assassinato e non si sia suicidato come in un primo momento hanno ritenuto gli inquirenti.
I legali della famiglia Biondo hanno depositato una memoria presso la Procura generale di Palermo che ha avocato l'inchiesta dopo la richiesta di archiviazione presentata dalla Procura. Il team di esperti italo-americani, dopo aver scoperto le attività internet del giorno della morte di Biondo connesse ai suoi social network e dopo aver scoperto la presenza di dispositivi estranei alla vittima che ne controllavano messaggi e contenuti, ha accertato una serie di incongruenze nelle conclusioni del consulente dei pm secondo il quale Biondo non utilizzava profilo social ed email dal 2011.
La Emme Team ha invece scoperto migliaia di pagine di dati, messaggi, post della vittima e tutti gli indirizzi IP di chi controllava i profili social di Mario Biondo, anche la notte della sua morte. Le indagini difensive hanno svelato anche particolari sull'uso della carta di credito di Biondo.
All'ora del decesso, dalle indicazioni trovate, il cameraman si trovata in casa con il telefono e computer connessi al Wi-Fi e in contemporanea a oltre un km di distanza, pagava con la carta di credito, mai stata trovata, una consumazione in un cocktail bar.
Persone:
Caricamento commenti
Commenta la notizia