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Palermo, 50 anni fa l'omicidio di Pietro Scaglione e Antonio Lorusso: il ricordo del Pagliarelli

Il 5 maggio del 1971 fu ucciso, con l’agente Antonio Lorusso, in via dei Cipressi a Palermo, il procuratore capo della Repubblica, Pietro Scaglione, definito - anche in sentenze irrevocabili - «magistrato integerrimo, dotato di eccezionali capacità professionali e di assoluta onestà morale, persecutore spietato della mafia, le cui indiscusse doti morali e professionali risultano chiaramente dagli atti».

"Il 5 maggio del 1971 vennero barbaramente uccisi Pietro Scaglione, Procuratore della Repubblica di Palermo, e Antonino Lorusso, Agente di custodia assegnato alla sua scorta. Magistrato integerrimo, dotato di eccezionali capacità professionali e di assoluto rigore civile, il dott. Scaglione si era occupato di indagini particolarmente delicate e complesse. La sua uccisione segnò l'inizio di una fase di efferata attività criminale volta alla sopraffazione e alla violenza". Lo afferma il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

"Il ricordo dell'impegno civile - afferma Mattarella - e dell'esemplare coerenza dimostrati da questi autentici servitori dello Stato costituisce l'occasione per riaffermare l'impegno delle forze politiche e sociali nella difesa delle Istituzioni e dei cittadini dalla prevaricazione della delinquenza organizzata, le cui strategie minano la vita democratica del Paese. A distanza di cinquant'anni, desidero rinnovare i sentimenti di partecipazione e vicinanza del Paese ai loro familiari, ai colleghi e agli amici che li hanno conosciuti e stimati e che in questi lunghi anni ne hanno ricordato l'impegno a servizio della Repubblica".

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