La Procura di Palermo, su istanza dei legali della famiglia, ha disposto il sequestro degli organi e di alcuni campioni prelevati dal corpo di Cinzia Pennino, la professoressa palermitana 44enne morta 17 giorni dopo essersi sottoposta alla prima dose di vaccino AstraZeneca. Il provvedimento è stato firmato dal pm Giorgia Spiri, che ha nominato la professoressa Antonietta Argo e delegato il commissariato Oreto Stazione per le indagini. I consulenti di parte, incaricati dalla famiglia, sono invece il professor Paolo Procaccianti dell’Università degli Studi di Palermo e il professor Lucio Di Mauro dell’Università degli Studi di Catania, che è anche il medico legale di Stefano Paternò, il sottufficiale della Marina militare di Augusta, morto i primi di marzo dopo la prima somministrazione sempre del vaccino AstraZeneca. “È una prima risposta concreta – commentano gli avvocati Raffaella Geraci e Alessandro Palmigiano – rispetto alle richieste dalla famiglia e alla necessità di fare chiarezza sulla vicenda. Per quanto ci riguarda e per quello che abbiamo ricostruito – continuano gli avvocati – Cinzia Pennino era in ottima salute fino alla data della somministrazione e risulterebbe quindi evidente un rapporto causa-effetto tra il vaccino e la trombosi che ne ha causato la morte”. Nei giorni seguenti il decesso dell’insegnate, gli avvocati avevano presentato un esposto e un'istanza di accesso all’Aifa e all’Asp di Palermo per conoscere sia le determinazioni sulla distribuzione del vaccino, sia le procedure mediche e le terapie seguite a partire dalla fase della somministrazione dell’AstraZeneca fino al momento della morte. I legali intendono verificare se ci siano profili di responsabilità e i familiari vogliono capire perché la donna era stata in un primo tempo (il 7 marzo) rimandata indietro e poi invece vaccinata da un secondo medico (4 giorni dopo). La docente, dopo avere prenotato tramite il portale riservato agli insegnanti, si era presentata alla Fiera del Mediterraneo il 7 marzo scorso. “Tuttavia il medico al quale era stata assegnata, pur non riscontrando patologie pregresse – hanno spiegato i legali qualche giorno fa -, in quell’occasione ha deciso di non somministrarle il vaccino AstraZeneca, probabilmente perché ha ritenuto che fosse in sovrappeso, né il Pfizer o un altro tipo di siero e di non riprogrammare l’appuntamento”. Trascorso qualche giorno, Cinzia Pennino ha tentato una nuova prenotazione, stavolta attraverso il call center dedicato al personale scolastico, ottenendo un appuntamento per l’11 marzo. Quella mattina alla Fiera del Mediterraneo, ha trovato un medico diverso che le ha somministrato AstraZeneca, senza sollevare questa volta alcun dubbio o incertezza legati al peso.