Anche i futuri papà possono tornare in sala parto al policlinico Giaccone di Palermo. Dopo lo stop a causa dell'emergenza Coronavirus, adesso avranno la possibilità di stare accanto alla propria moglie o compagna nelle fasi finali del travaglio e assistere alla nascita del bebè. Certo, l'accesso non sarà privo di controlli. Infatti, è stata redatta una procedura affinchè vengano rispettate le misure di sicurezza e la presenza dei papà avvenga nel modo meno rischioso possibile. Ma la decisione del Policlinico arriva dopo le tante richieste espresse da molte donne in questi mesi, che chiedevano la possibilità avere accanto il marito, il compagno o comunque un membro della famiglia.
Cosa fare per accede in sala parto
Innanzitutto l’accompagnatore dovrà essere in possesso di un tampone molecolare negativo effettuato nelle 72 ore precedenti. Ma non solo. Al momento dell’accesso dovrà sottoporsi ad un ulteriore test rapido antigenico e dovrà compilare un’autodichiarazione di assenza di segni o sintomi di covid19 nei 14 giorni precedenti. “L’applicazione di questo protocollo – spiega Renato Venezia, direttore della struttura di Ostetricia e Ginecologia –rappresenta un’attenzione che consideriamo importante sia sul piano umano che anche assistenziale, per permettere alle nostre pazienti di vivere al meglio un momento così delicato e significativo come quello del parto. Al tempo stesso era necessario predisporre un regolamento che potesse garantire una maggiore sicurezza e ciò a tutela della mamma e del nascituro in primis”. A causa della pandemia, da circa un anno nel reparto di Ostetricia e Ginecologia del Policlinico era vietato l'accesso in sala parto agli accompagnatori. Adesso la direzione dell'ospedale ha deciso di accontentare le famiglie. “Una misura – afferma il commissario straordinario Alessandro Caltagirone – che per noi è soprattutto un segnale di sensibilità nei confronti dei futuri genitori per consentire alla coppia di vivere al meglio un momento così speciale e unico della vita familiare come la nascita del proprio figlio ”.