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Pressing per le scuole chiuse a Palermo, Orlando: "Screening negli istituti, poi valuteremo"

Lo screening nelle scuole avviato a novembre

Le scuole sono di nuovo al centro del dibattito a Palermo. E questa volta a fare da contorno sono la zona rossa e un'impennata di contagi in alcuni quartieri della città, lo Sperone più di tutti.

E così arrivano richieste da più parti di prendere provvedimenti per le scuole (fino alla prima media le lezioni avvengono in presenza), in modo particolare nelle aree dove l'incidenza del coronavirus è più alta.

Il capogruppo al Comune di Sicilia Futura-Italia Viva, Gianluca Inzerillo, ieri ha sollecitato la chiusura degli istituti al sindaco Leoluca Orlando il quale ha annunciato che prenderà una decisione dopo un confronto con l’Asp e con il commissario per l’emergenza Covid.

E a loro adesso Orlando scrive formalmente chiedendo l'avvio di una nuova fase di screening nelle scuole: "Da alcuni giorni si susseguono segnalazioni e appelli, anche rilanciati dalla stampa locale, legati ad una presunta grave recrudescenza di casi di positività al Sars-CoV-2, se non addirittura a casi di Covid-19 fra la popolazione scolastica. A seguito di ciò pervengono a questa amministrazione richieste di assunzione di provvedimenti ulteriormente restrittivi e limitativi dell’attività in presenza".

Il sindaco, come ricorda lo stesso Orlando, può intervenire  solo in “casi di eccezionale e straordinaria necessità” di fronte a nuovi “focolai o al rischio estremamente elevato di diffusione del virus Sars-CoV-2 o di sue varianti”.

Ed ecco, dunque, la richiesta: "Affinché si possa auspicabilmente rasserenare la popolazione, tanto l’utenza scolastica quanto più in generale quella residente nelle aree interessate, o in alternativa, ove le Autorità Sanitarie ne ravvisino la necessità, adottare provvedimenti conseguenti, si chiede di valutare l’avvio di una nuova e puntuale attività di screening scolastico nel territorio comunale o in quelle parti di esso, che sulla base dei dati detenuti appaiono attualmente a maggior rischio". La storia, dunque, si ripete. Esattamente come avvenuto lo scorso novembre quando il sindaco prima annunciò la chiusura di tutte le scuole e poi decise di tenerle aperte ma esigendo l'avvio di una campagna di screening negli istituti.

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