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Morto Ignazio D'Antone, fu a capo della squadra mobile di Palermo: scontò condanna per mafia

In una clinica di Roma è morto a 81 anni l'ex questore Ignazio D'Antone, per anni alla Squadra Mobile di Palermo. Una vita nella polizia poi l'ombra della condanna a 10 anni per concorso esterno in associazione mafiosa scontata nel carcere militare di Santa Maria Capua Vetere. Scarcerato nel 2012, si è sempre dichiarato innocente.
La sentenza di condanna venne emessa dal Tribunale di Palermo il 22 giugno 2001, e poi fu confermata dalla Corte d'appello nel del 2003 per diventare definitiva un anno dopo. D'Antone, secondo l'accusa, avrebbe favorito le cosche mafiose e avrebbe protetto alcuni boss di primo piano come Pietro Vernengo e Lorenzo Tinnirello rivelando loro che stavano per essere arrestati.
Catanese, nominato capo della squadra mobile di Palermo dopo l'uccisione di Boris Giuliano, ha diretto la Criminalpol, ha prestato servizio nell'ufficio dell'Alto Commissariato antimafia e infine è' stato chiamato al Sisde. A Palermo aveva lavorato con Bruno Contrada, anche lui poi arrestato e condannato per concorso esterno in associazione mafiosa.

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