"Mancano le parole. Il dolore è immenso. Grazie Cinzia, per tutto quello che ci hai donato. Grazie per il dono che sei stata per ciascuno di noi. Grazie Cinzia, sorriso di Dio". È una delle frasi che compaiono sulla pagina Facebook dell'istituto Don Bosco di Palermo per ricordare Cinzia Pennino, l'insegnante di 46 anni deceduta a Palermo 10 giorni dopo aver ricevuto la dose di Astrazeneca. Un legame ancora tutto da dimostrare quello tra la vaccinazione e la trombosi profonda estesa che l'ha colpita. Oggi, intanto, le verrà dato l'ultimo saluto, alle 17 nel cortile del Don Bosco. Funerali molto sentiti non solo nell'ambito della scuola dove insegnava ma anche in quella parte di Palermo che più l'ha apprezzata per il suo impegno nel sociale. La celebrazione sarà trasmessa in streaming sulla pagina Facebook dell'istituto.
L'INCHIESTA
La procura di Palermo ha aperto un fascicolo di "atti relativi" ipotizzando il reato di omicidio colposo. La donna dopo la prima somministrazione del vaccino Astrazeneca ha iniziato ad accusare dei malori, fino al decesso domenica scorsa al Policlinico. Sarà la task force, istituita il 19 marzo dalla Regione e coordinata dal professore di Medicina legale dell’università di Catania Cristoforo Pomara, ad accertare la eventuale correlazione tra la trombosi che ha causato il decesso e il vaccino. Per i casi "astrattamente sospetti" è infatti necessario seguire procedure delegate alla task force. Ecco perchè il fasciolo aperto dalla procura non è ancora una vera e propria inchiesta. Il procuratore aggiunto Ennio Petrigni e il sostituto Giorgia Spiri di fatto aspetteranno gli esiti delle verifiche che saranno compiute dagli esperti. Saranno vagliate anche le cure prestate alla vittima dopo i primi malori e il ricovero in ospedale.