Due dei principali indagati per la sparatoria di via Patti a Palermo, appaiono a volto scoperto e quindi senza mascherine mentre, poco prima del raid, vengono inquadrate dalle videocamere di un bar. Si tratta di Letterio Maranzano e Nicola Cefali, come scrive Vincenzo Giannetto sul Giornale di Sicilia in edicola. "Il primo riconoscibile dalla corporatura robusta (è detto il pacchione, ndr) e dagli occhiali da vista che indossa. Il secondo dagli occhiali e dalla folta barba - annotano gli inquirenti..." e pure Pietro Maranzano riconosciuto "anch’esso dalla corporatura robusta e senza ombra di dubbio dai tratti del viso". Quei filmati acquisiti dai poliziotti sono serviti per confrontare le versioni fornite dai due testimoni. A fornire dettagli "preziosi" agli investigatori - coordinati anche sul campo dai magistrati della DDA di Palermo - è stata una donna, che, con coraggio, ha spezzato la catena di omertà e ora è sottoposta a una forma di tutela.