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Barriera paramassi su Monte Pellegrino, appalto non truccato: tre assolti a Palermo

La terza sezione della Corte d’appello di Palermo ha assolto i tre imputati del processo sui tentativi di condizionare l’appalto da sei milioni di euro per il consolidamento del costone roccioso che sovrasta il cimitero dei Rotoli. Il collegio presieduto da Antonio Napoli ha deciso in sede di rinvio dalla Cassazione, che aveva annullato le condanne di Nicola Nocilla (un anno e sei mesi), Antonio Dino e Marcello Riggio (un anno e tre mesi a testa).

L’appalto riguardava anche la realizzazione della barriera paramassi sul monte Pellegrino, la cui costruzione è ancor oggi attesa in un cimitero in piena crisi a causa del sovraffollamento di bare nei depositi, insepolte per mancanza di spazi sufficienti.

I tre imputati, difesi dagli avvocati Salvatore Forello, Cristiano Galfano e Toto Cordaro (assessore regionale al Territorio) erano coinvolti come tecnici, progettista e direttore dei lavori (Nocilla), mentre Dino e Riggio erano componenti della commissione comunale che valutò le offerte.

Era già maturata la prescrizione (i fatti risalgono alla fine degli anni Duemila, inizio dello scorso decennio) ma i giudici sono entrati nel merito per cancellare le accuse residue: già cadute nei precedenti gradi di giudizio le ipotesi di concussione e corruzione, era rimasta la turbativa d’asta. In un altro filone dello stesso giudizio era stato scagionato Antonio Martinico, funzionario comunale: per lui la ragione dell’assoluzione era legata a un problema formale, l’inutilizzabilità delle conversazioni registrate dalle vittime della concussione.

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