Condannato tre giorni fa dal Tribunale di Palermo per scambio elettorale politico-mafioso, Giuseppe Scrivano è stato sospeso dalla carica di sindaco di Alimena con un decreto del Prefetto. L’avvocato Vincenzo Lo Re, legale del sindaco, ha annunciato ricorso al tribunale civile di Palermo, alla luce del provvedimento che ha riportato in carica il sindaco di Catania Salvo Pogliese.
Scrivano, qualche giorno fa, era stato condannato a 4 anni e 8 mesi, con l’interdizione dai pubblici uffici per cinque anni. La sentenza è della terza sezione del tribunale di Palermo, che ha accolto quasi del tutto le richieste del pm della Dda Francesca Mazzocco (cinque anni).
Il primo cittadino era stato rieletto nel 2018, sebbene fosse sotto processo per voto di scambio politico-mafioso: "Pino" Scrivano era accusato di avere comprato 50 voti a 50 euro ciascuno, alle elezioni regionali del 2012, quando si era candidato alle elezioni regionali nella Lega Nord.
Per lui le percentuali alle elezioni comunali sono pressochè bulgare: due anni e mezzo fa aveva avuto il 60,67% dei voti. Il politico era sfuggito per una nullità insanabile al primo processo "Argo", contro il gruppo mafioso di Bagheria, i cui componenti erano fra le altre cose accusati anche di avere appoggiato per denaro l’imputato.
Scrivano era stato stralciato ed era finito a giudizio da solo, con l’assistenza dell’avvocato Vincenzo Lo Re, davanti al collegio presieduto da Fabrizio La Cascia. Il procacciatore di voti, Michelangelo Maurizio Lesto, era stato condannato a sette anni e la sentenza di colpevolezza nei suoi confronti è definitiva.
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