Il gip ha dissequestrato l'edificio che ospita la palestra Virgin a Palermo. L'immobile era stato posto sotto sequestro per abusi edilizi e problemi di staticità. Il gip ritiene invece che non ci sia alcun pericolo di crollo. Dunque il palazzo appena ristrutturato può tornare nella disponibilità dei proprietari e dei locatari della Virgin Active. Il gip Fabio Pilato, in un provvedimento di 15 pagine, ha accolto l'istanza di dissequestro presentata dall'avvocato Sergio Monaco, legale di Filippo Basile, amministratore della "Euroleasing Company spa" proprietaria dell'immobile che ospita la Virgin. Per il giudice, i lavori di ristrutturazione sono stati eseguiti in violazione della normativa edilizia perché non venne chiesta la concessione edilizia, ma fu presentata la sola dichiarazione di inizio attività, circostanza che fece risparmiare 59mila euro di oneri di urbanizzazione. La somma, a differenza dell'edificio, resta infatti sotto sequestro. Pur riconoscendo la violazione della legge, il giudice ha escluso il pericolo di crollo legato, secondo i PM, all'assenza dei documenti relativi ai calcoli statici e ai carotaggi. Il legale di Basile ha infatti dimostrato che la documentazione c'era, solo che nessuno l'aveva trovati al Genio Civile. Nell'inchiesta che ha portato al sequestro ci sono sei indagati: oltre a Filippo Basile, Antonino Lo Duca, progettista e direttore dei lavori fatti per ampliare la struttura, Tommaso Castagna, titolare della società esecutrice dei lavori e i funzionari del Comune l'architetto Giuseppe Monteleone, dirigente responsabile dello Sportello Unico delle attivita' produttive, Antonino Zanca e Sergio Marinaro che hanno istruito la pratica. I primi tre sono accusati degli abusi edilizi. I funzionari comunali sono accusati di abuso d'ufficio per avere procurato "intenzionalmente - sostennero i pm - ingiusti vantaggi alla società Euroleasing Company Spa". "Prendiamo atto della decisione del Gip che ha disposto il dissequestro della struttura concessa in locazione alla Virgin Active S.p.A. in quanto è stata confermata la insussistenza di alcun rischio di crollo della stessa. Ribadiamo che, ove gli accertamenti tecnici fossero stati effettuati in contraddittorio con la Euro Real Estate S.p.A. proprietaria dell'immobile - riferisce in una nota la proprietà Basile - , la stessa avrebbe fornito i chiarimenti e la documentazione utile alla corretta ricostruzione dell'iter amministrativo. Le diverse scelte procedurali operate dall'Autorità Giudiziaria hanno comportato la privazione all'utenza di una struttura sportiva primaria ed un grave danno economico e di immagine alle Società. Peraltro la Euro Real Estate S.p.A., al fine di apportare le ristrutturazioni necessarie all'immobile, si è rivolta a qualificati professionisti che hanno ritenuto percorribile l'iter della DIA rispetto a quello del permesso di costruire. Tale iter è stato condiviso dai competenti Organi Comunali e Regionali senza che alcuna osservazione o censura venisse mossa e conclusa con l'attestazione di agibilità. Confidiamo pertanto che - conclude - all'esito del procedimento in corso verrà definitivamente accertata la legittimità della ristrutturazione edilizia effettuata".