Il pm della procura di Palermo, Andrea Zoppi, ha chiesto 21 condanne al gup del tribunale Marco Gaeta: riguardano gli imputati di un processo del filone dei cosiddetti «spaccaossa», una banda di truffatori delle assicurazioni che, per simulare incidenti il più possibile verosimili, fratturava braccia e gambe a gente disperata disposta a farsi ferire in cambio di poche centinaia di euro. Le vittime-complici si sottoponevano a una sorta di tortura dopo essersi fatti anestetizzare in maniera molto artigianale. Con dolori e sofferenze facilmente immaginabili. Questa parte di indagine aveva portato ad arresti scattati nella primavera 2019, per circa cento falsi incidenti. Nel complesso, nelle cinque tranches in cui si è articolata l’indagine di polizia, carabinieri e guardia di finanza, coordinata dai procuratori aggiunti Sergio Demontis, Salvatore De Luca e Ennio Petrigni, i falsi incidenti sono fruttati agli organizzatori del business circa 12 milioni di euro. Molte le compagnie assicurative che sono «parti offese» e hanno chiesto il risarcimento dei danni. - Il pm Zoppi ha chiesto 7 anni e 4 mesi per Antonino Di Gregorio, 8 anni per Giovanni Napoli, 4 anni e 6 mesi per Emanuela Gallano, aspirante avvocato. Poi Emanuele Di Mattei 5 mesi e 10 giorni, Girolamo Bonanno 2 anni, Francesco Tumminia 5, Ermanno Campisi 3 anni e 8 mesi, Simone Marfia 2 anni e 8 mesi, Rita Mazzanares 4 anni e 4 mesi, Francesco Paolo Sanzo 5 anni e 10 mesi, Fabio Riggio 5 anni e 6 mesi, Alessio Fricano 1 anno e 10 mesi, Antonino Giglio 4 anni, Giosuè Giglio 5 anni e 8 mesi, Giuseppe Di Piazza 2 anni, Rosalia Farina 5 anni e 10 mesi, Antonino Ferrigno 3 anni e 8 mesi, Giovanni Moncada 1 anno e un mese, Elisabetta Scarpisi 5 mesi e 10 giorni, Antonino Nuccio e Patrizia Alaimo 1 anno e 4 mesi.