Guerra ai raid nelle scuole. Un fenomeno che a Palermo è riesploso con la chiusura delle scuole per il coronavirus, che le ha rese più vulnerabili agli attacchi vandalici. Adesso il Comune di Palermo prepara un piano di difesa. Grazie ai fondi destinati dallo Stato agli interventi per facilitare l’avvio dell’anno scolastico (circa un milione e ottocentomila euro) e a fondi del Ministero dell'interno per la videosorveglianza, è pronto un intervento con 170 telecamere "intelligenti" in almeno 20 plessi scolastici cittadini, la cui installazione sarà curata dalla Sispi. Per le scuole dove le telecamere sono già installate ma sono spente per assenza di manutenzione, arriveranno invece dei soldi che potranno essere utilizzati direttamente dai dirigenti per la stipula dei contratti. L1o prevede la delibera approvata mercoledì sera dalla Giunta Comunale, che vuole così dare una risposta ai sempre più numerosi attacchi, atti vandalici e furti contro asili e scuole pubbliche cittadine. Tutte le telecamere saranno dotate di un particolare software basato su sistemi d'intelligenza artificiale per l'analisi dell'immagine, che sarà in grado di valutare se ciò che viene ripreso possa essere un atto violento a danno di persone o cose e quindi invierà uno specifico allarme alla centrale operativa della polizia municipale. In ogni caso, anche se le telecamere avranno il proprio terminale all'interno del Comando di via Dogali, saranno agganciate al sistema dell'anello telematico cittadino e quindi trasmetteranno in tempo reale il proprio segnale a tutte le forze dell'ordine. L’elenco delle scuole che negli ultimi mesi sono state “visitate” da ladri e vandali è lungo. L’ultima in ordine di tempo è stata la scuola Rita Levi Montalcini di Borgo Nuovo, ma prima di quest’ultimo plesso sono stati numerosi gli istituti presi di mira da vandali e ladri. Ma della lista fanno parte anche la “Pertini” dello Sperone, la “Falcone” dello Zen, la “Mattarella” di Bonagia, e poi ancora il “Guttuso” di via Messina Marine, l’asilo “Papavero” a Borgo Nuovo. Si comincerà con una ventina di scuole e poi si deciderà se vi sono risorse per estendere la copertura degli “occhi elettronici”. "Come abbiamo più volte sostenuto - afferma il sindaco Leoluca Orlando - le scuole sono il luogo principe in cui si costruisce la comunità, perché rivolte ad accogliere e a dare servizi ai più piccoli. Chiunque danneggia una scuola o ne ruba i materiali compie non solo un atto criminale che va punito legalmente, ma soprattutto compie un furto di futuro a danno dei nostri figli e nipoti. Le telecamere, come l'indispensabile controllo delle forze dell'ordine saranno certamente un deterrente, ma resta intatta la necessità che vi sia una ribellione sociale, un rifiuto delle nostre comunità, delle famiglie e dei nostri quartieri contro chi, appunto, vuole distruggere il futuro dei palermitani più piccoli".