«Sono stati notati dei punti nello scafo della Vulcanello dal consulente tecnico Giorgio Barbagelata, nominato dal gip, che saranno analizzati nei prossimi giorni al fine di verificare tracce compatibili con un impatto con la nuova Iside. I punti sono circa una ventina. Tra questi ce ne sono alcuni che potrebbero essere stati sovra verniciati». Lo dice Aldo Ruffino avvocato che rappresenta alcuni dei familiari delle vittime dell’affondamento del peschereccio Nuova Iside della marineria di Terrasini. Gli altri legali dei familiari sono Cinzia Pecorato, Antonio Pecoraro e Giuseppina Scrudato. Sull'imbarcazione, in questi giorni, sono eseguiti degli esami sull'imbarcazione alla presenza dei tecnici nominati dalla procura e dei legali delle parti. I corpi di Matteo e Giuseppe Lo Iacono sono stati trovati, mentre quello di Vito no.La Nuova Iside si trova ancora in fondo al mare a 1300 metri di profondità. La famiglia ha chiesto più volte che venga recuperata. Nelle ultime relazioni dei periti della procura c'è scritto che sono quattro i rumori registrati dai microfoni del voyage data recorder della Vulcanello che farebbero pensare ad una collisione tra le due imbarcazioni avvenute al largo di San Vito Lo Capo. Le indagini sono coordinate dal procuratore aggiunto Ennio Petrigni e dal pm Vincenzo Amico. Nell’inchiesta sono quattro gli indagati: il comandante della petroliera "Vulcanello", l’armatore della società "Augustadue" e "dueufficiali". Le ipotesi di reato sono omicidio colposo, sommersione di nave e omesso soccorso.