Il prossimo 15 settembre sul banco degli imputati comparirà Uwe Jaentsch, l’artista austriaco che per 19 anni ha acceso i riflettori sul degrado della Vucciria. Ma nel maggio del 2014 provocò polemiche per l’imbrattamento della fontana cinquecentesca del Garraffo, nell’omonima piazza del quartiere. Dopo mesi in cui la fontana e la piazza rimasero inaccessibili per il crollo il 5 febbraio di un’intera palazzina e tutto intorno c’erano macerie, come ricorda Mariella Pagliaro in un articolo sul Giornale di Sicilia in edicola, tra rifiuti e detriti sul cartiglio decorativo dell’opera comparve la scritta «Si Vende» con la vernice rossa. Un atto di disobbedienza civile - lo definisce il suo legale Valerio D’Antoni - che ora costerà un processo penale all’artista. Tra l’altro voluto dallo stesso Jaentsch, che non ha accettato il decreto penale di condanna (una multa per chiudere la partita) ed ha chiesto un dibattimento pubblico.