Il gip di Palermo, Rosario Di Gioia, ha convalidato l’arresto, disponendo i domiciliari, per gli imprenditori Emanuele Gaetano Caruso, 53 anni, di Paternò, che opera nel settore dei rifiuti, e Daniela Pisasale, 45 anni di Siracusa, rappresentante della"'Realizzazioni e Montaggi s.r.l". ed amministratore unico della "Ecoambiente Italia srl" di Siracusa; e per il funzionario della Rap spa, Vincenzo Bonanno, 62 anni di Palermo, coordinatore area della discarica di Bellolampo, sospeso dalle funzioni in seguito all’arresto.
I tre erano stati arrestati dalla Dia di Palermo giovedi scorso in flagranza per il reato di corruzione aggravata: Bonanno sarebbe stato sorpreso dagli investigatori mentre intascava una «mazzetta» da 5000 euro. Nell’auto dei due imprenditori la Dia ha sequestrato altri contanti per 13500 euro.
Oggi l’accusa ha chiesto la conferma della custodia cautelare in carcere. Bonanno - polo bianca, jeans chiaro e scarpe color corda - si è avvalso della facoltà di non rispondere mentre il suo legale, Stefano Scimeca, si è opposto alla custodia cautelare in carcere.
Anche Caruso si è avvalso della facoltà di non rispondere (difeso dagli avvocati Angelo Mangione e Vincenzo Lo Re), mentre ha risposto la Pisasale (difesa dagli avvocati Ninni Reina e Angelo Mangione). L’indagine è stata coordinata dal procuratore aggiunto della Direzione distrettuale antimafia Paolo Guido e dai sostituti Claudia Ferrari e Gianluca De Leo. L’operazione della Dia rientra in una più ampia indagine, con il coordinamento della Dda, diretta ad esplorare i concreti interessi della criminalità organizzata di stampo mafioso nel ciclo dei rifiuti.
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