È stata ribaltata dalla Corte d'Appello di Palermo, sezione quarta penale, la sentenza con cui il Gup di Trapani aveva inflitto 8 anni a un cittadino alcamese, accusato di aver abusato della figlia di 3 anni. Un caso che fece scalpore nel dicembre 2014, che coincise con la separazione dell'uomo dalla ex moglie. La donna, originaria di Castelvetrano, denunciò il marito per presunti abusi sulla figlia minorenne, dando inizio a un calvario durato diversi anni.
Il Gup di Trapani inflisse all'uomo una pena di otto anni per violenza sessuale, un anno e otto mesi per maltrattamenti e sanzioni accessorie, quali la perdita della patria potestà e l'interdizione perpetua dai pubblici uffici. L'uomo venne dunque allontanato dalla figlia per quasi sei anni. Oggi l'assoluzione dalle accuse per insussistenza del fatto.
L'avvocato Alessio Alessandra, che ha seguito il processo sin dalle prime battute, ha dichiarato: "Ho sempre creduto nell'innocenza del mio assistito, condannato in primo grado pur in assenza di qualsivoglia prova a carico, ho lottato per anni contro i mulini a vento anche in seno ad altri procedimenti connessi, in cui si avvertiva forte "l'odore" del pregiudizio nei confronti di un uomo, ormai visto come "orco". La sentenza della corte d'appello restituisce dignità al mio cliente e a noi avvocati rinnovata fiducia nella giustizia".
Il codifensore dell'imputato, avvocato Francesco Galati, ha aggiunto: "Questo processo è stato estremamente impegnativo dal punto di vista professionale, devastante emotivamente ma umanamente è stata una esperienza straordinariamente gratificante".
Caricamento commenti
Commenta la notizia