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La mafia "in crisi" per il coronavirus, gli imprenditori pensano alla start up

Il coronavirus ha bloccato anche le attività illecite dei clan. Come nel caso del autorimessa di via Pisacane «New Parking», gestita da Serafino Moscatello, 27 anni, incensurato, ma dietro il quale si nascondeva lo zio Giampiero Scozzari, 46 anni, arrestato e condannato per mafia, ritenuto affiliato alla cosca di Pagliarelli.

Dalle intercettazioni e dalle indagini condotte dalla Dda di Palermo e dal nucleo di polizia economico finanziaria della guardia di finanza, spiega Leopoldo Gargano nell'articolo pubblicato sul Giornale di Sicilia di oggi, è emerso infatti che gli affari dell'autorimessa, poi sequestrata, hanno subìto un brusco blocco a causa del coronavirus.

Contingenza che ha spinto il giovane Moscatello ad elaborare una rete di "giovani imprenditori" di Cosa nostra attorno ad una start up intascando i finanziamenti destinati all'avvio di una nuova impresa.

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