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Al via i colloqui in carcere a Palermo, gli avvocati: "Lasciati per strada sotto il sole per ore"

Gli avvocati davanti al carcere Pagliarelli di Palermo

Da oggi al via i colloqui al carcere Pagliarelli di Palermo, dopo la sosta per il lockdown, ma scoppia subito la protesta da parte degli avvocati in attesa di parlare con i propri detenuti assistiti.

La direttrice del carcere, nei giorni scorsi, ha stabilito alcune regole per entrare all'interno dell'istituto penitenziario, quali indossare guanti, mascherine e visiere. Inoltre, vista la difficoltà di reperire il materiale per creare barriere divisorie, è stata concessa la possibilità di far entrare soltanto due avvocati per volta per effettuare i colloqui con ogni singolo detenuto assistito.

Gli avvocati, come si legge nella nota della direzione del Pagliarelli, hanno l'obbligo, inoltre, di prenotare i colloqui tramite email indicando l'orario ma oggi i tempi non sono stati assolutamente rispettati.

I legali, stamattina, sono arrivati puntualmente davanti al carcere ma sono stati lasciati per strada, fuori dalla struttura, in attesa di essere chiamati. Tra i presenti anche professionisti di una certa età che hanno dovuto attendere il proprio turno sotto il sole.

"La nota della direttrice non prevede che gli avvocati debbano stare fuori dal carcere sotto il sole in attesa di essere chiamati - dichiara l'avvocato Marco Traina -. Peraltro i primi colleghi usciti dal colloquio con i propri assistiti hanno parlato soltanto dieci minuti per non togliere tempo agli altri colleghi che aspettano fuori. Ma anche con questa accortezza tra noi avvocati, i tempi sono biblici".

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