Il prefetto Antonella De Miro ha revocato la sospensione dalla carica di sindaco a Giovanni Di Giacinto, che era stata disposta dopo il suo arresto avvenuto lo scorso dicembre nell'ambito dell'inchiesta su casi di tangentopoli a Casteldaccia.
Il provvedimento giunge, così come riporta Giuseppe Spallino, in un articolo del Giornale di Sicilia in edicola, dopo la revoca degli arresti domiciliari. Per il giudice, rimangono, però, i gravi indizi di colpevolezza, poiché nel provvedimento di scarcerazione si legge che "allo stato, pur immutato il quadro indiziario, le esigenze cautelari possano ritenersi cessate".
Tra le accuse a Di Giacinto, c'è anche quella di avere siglato un accordo con una cooperativa che gestiva i servizi sociali e in cambio avrebbe piazzato alcuni giovani per lo svolgimento del servizio civile. Grazie all'accordo, la coop avrebbe ottenuto "la sottoscrizione di un accordo di partenariato, teso alla realizzazione di progetti per la prevenzione ed il contrasto della violenza maschile sulle donne ed i minorenni". Il sindaco avrebbe anche favorito con delle assegnazioni dirette senza gara una ditta che si occupa di raccolta differenziata di rifiuti in cambio dell'assunzione di persone da lui segnalate.
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