Tentativo di evasione dal carcere Ucciardone a Palermo. Alcuni detenuti per protesta hanno tentato di divellere la recinzione dell’istituto di pena per cercare di fuggire. Dopo i momenti di tensione ieri sera al carcere Pagliarelli, oggi momenti di caos si sono vissuti anche all'interno dell'Ucciardone. Tensione nelle celle e poi il tentativo di fuga che però è stato bloccato dalla polizia penitenziaria. Il carcere è stato circondato dai carabinieri e polizia in tenuta antisommossa. Anche le mura del carcere sono presidiate. Le strade attorno al vecchio carcere borbonico sono chiuse. Presidi di controllo della polizia di stato in via Enrico Albanese, in via Borrelli e via Delle Croci, il punto più vicino tra i «bracci» e le mura di recinzione. Diversi familiari, proprio in via Borrelli, hanno 'comunicato' urlando verso il carcere da cui provenivano le urla dai detenuti. Nelle guardiole, sui bastioni, sono presenti agenti di polizia penitenziaria, che vigilano da dietro i vetri blindati dopo che alcuni detenuti avrebbero tentato di scavalcare una prima recinzione in ferro che precede le antiche mura di recinzione. Ieri sera la protesta contro lo stop alle visite in carcere per l’emergenza coronavirus era scattata anche al Pagliarelli, il secondo carcere di Palermo. Qui i parenti dei detenuti hanno bloccato il traffico e manifestato davanti ai cancelli. Come all’Ucciardone anche al Pagliarelli i reclusi gridavano «indulto indulto». La protesta dei detenuti ha assunto un carattere nazionale. Caos da ieri anche in altri istituti penitenziari d'Italia. Sono 6 in totale i detenuti morti dopo il caos di ieri nel carcere di Modena. Lo ha confermato il capo del Dap Francesco Basentini, in collegamento telefonico con Agorà su Raitre. «Tre sono morti prima del trasferimento, nel carcere di Modena - ha spiegato - e altri 3 nelle carceri dove erano stati trasferiti». Altri quattro detenuti sono ricoverati in ospedale in gravi condizioni di salute e in prognosi riservata. Al momento, spiega il policlinico modenese, sono stati 18 i pazienti trattati nei posti medici avanzati (Pma), la maggior parte per intossicazione. I più gravi, 6 detenuti, sono stati trasportati ai pronto soccorsi cittadini di cui quattro sono in prognosi riservata ricoverati in terapia intensiva: due al policlinico di Modena, uno a Baggiovara e uno a Carpi. Al pronto soccorso dell’ospedale civile di Baggiovara sono state medicate tre guardie e sette sanitari con ferite lievi; uno di questi è lievemente intossicato. Proteste anche nel carcere romano di Rebibbia Nuovo Complesso. Alcuni detenuti, a quanto si apprende, nel corso della mattinata hanno dato fuoco ad alcuni materassi. Altri due detenuti sono morti negli Istituti penitenziari di Verona e Alessandria. I due avevano approfittato delle proteste nelle carceri per sottrarre psicofarmaci dall’infermeria. Lo riferisce il segretario del Sapp, Aldo Di Giacomo. Protesta anche nel carcere di San Vittore, a Milano, dove i detenuti del reparto 'La Nave' sono saliti sul tetto per protestare contro il divieto di avere colloqui di persona coi familiari finalizzato a prevenire il contagio del coronavirus. IL MINISTRO. "E' nostro dovere tutelare la salute di chi lavora e vive nelle carceri", afferma il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, e i provvedimenti presi hanno proprio "la funzione di garantire proprio la tutela della salute dei detenuti e tutti coloro che lavorano nella realtà penitenziaria". Poi aggiunge: "Ma deve essere chiaro che ogni protesta attraverso la violenza è solo da condannare e non porterà ad alcun buon risultato".