Palermo

Mercoledì 30 Aprile 2025

Migranti, permessi di soggiorno comprati: inchiesta archiviata a Palermo

Il gip del tribunale di Palermo Claudia Rosini ha archiviato l’inchiesta denominata Immigratis, riguardante 18 persone (9 delle quali furono arrestate, nel luglio 2018) coinvolte in un giro di permessi di soggiorno ritenuti aggiustati, attraverso false dichiarazioni dei redditi o attestazioni fasulle per dimostrare che i migranti avessero un lavoro stabile nel nostro Paese. Si tratta infatti dei presupposti necessari per rimanere in Italia, ma, come riconosciuto dalla stessa Procura, che ha poi chiesto l’archiviazione, mancano del tutto gli elementi costitutivi del reato. Nell’indagine della polizia e della guardia di finanza erano coinvolti ragionieri, titolari di Caf (centri di assistenza fiscale), un poliziotto, un migrante che faceva parte della Consulta delle culture del Comune di Palermo. L’ipotesi era che, con somme variabili tra 80 e 500 euro, i migranti potessero falsamente dimostrare «un reddito da lavoro sufficiente ad assicurare un autonomo sostentamento nel territorio nazionale», così come prevede la legge. Ma, come osservato ora dal giudice Rosini, il reato di immigrazione clandestina riguarda l’ingresso in Italia e gli atti «immediatamente successivi, non le attività poste in essere autonomamente e posteriormente». Archiviate così le posizioni di Gesualdo Meli, 69 anni; Antonino Di Majo, 67; Antonino Pisciotta, 56; Salvatore Giacobbe, 49, poliziotto; Gianfranco Ficano, 54 anni, Paola Giannetto, 59; Marco Celani, 37; Antonino Russo, 64; Thayaraj Arulnesan, 37 anni, originario dello Sri Lanka; Mariella Lo Iacono, 59 anni; Rosa Merenda, 58; Gioacchino Leto, 65; Luciano Celani, 73; Giuseppe Zaffuto, 53; Gianluca Iuculano, 42; Antonio Zafarana, 38; Raffaele Natale, 44; Marco Mortillaro, 47.

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