L'eco sull'inchiesta per corruzione al Comune di Palermo ha già raggiunto Roma. Sul caso interviene il presidente della Commissione parlamentare antimafia, Nicola Morra.
"A Palermo due consiglieri comunali, uno del PD ed uno di IV - scrive Morra - emergono come figure centrali nell'ordito corruttivo che aveva avvolto la città, permettendo a costruttori ed architetti di violentare la città per meschini interessi privatistici. Apparentemente un episodio di semplice corruzione. Grave, certo, ma di semplice corruzione. Ma se a confermare il quadro corruttivo è un certo Filippo Bisconti, arrestato nell'operazione Cupola 2.0 perché ritenuto componente della commissione provinciale di Cosa nostra, il quale con le sue dichiarazioni ha corroborato le ipotesi prospettate dagli investigatori, allora si capisce come certi ambienti, apparentemente ben distanti dalla mafia militare, siano attraverso corruzione, scambio elettorale politico-mafioso, speculazione edilizia e conflitto d'interessi, capaci di sventrare una città con la stessa immoralità con cui Cosa Nostra operava il sacco di Palermo negli anni '70".
E aggiunge: "Ora mi attendo dalla politica una reazione esemplare di fronte a queste tristi vicende", conclude il senatore M5S.
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