Commercianti e imprenditori si mettevano a disposizione del boss, pagavano il pizzo volontariamente, senza che nessuno gli avesse chiesto nulla. Era un’azione che consacrava Gaetano Scotto, un modo per riconoscere la sua autorità dopo 15 anni di carcere, e quella dei suoi fratelli, Francesco Paolo e Pietro, autorizzati ad incassare le somme in assenza del capofamiglia.
Come scrive Leopoldo Gargano sul Giornale di Sicilia in edicola, sono almeno una decina i casi di consegne di pizzo volontarie da parte degli esercenti e sulle quali ci sono ancora accertamenti in corso da parte degli agenti della Dia e dei pm della direzione distrettuale antimafia.
Tra le pieghe dell'inchiesta è emerso anche che il boss dell'Arenella Gaetano Scotto, per conto del quale "Pinuzzu" avrebbe riscosso il pizzo, percepiva il reddito di cittadinanza. Una scoperta che ha già prodotto le prime polemiche con Matteo Renzi che incalza il premier Conte chiedendo l’abolizione del sussidio.
Legato al pizzo, nel ruolo di esattore c’era anche Giuseppe Costa, detto "Pinuzzu u chieccu (balbuziente ndr)", fratello di Rosaria Costa, moglie del poliziotto Vito Schifani ucciso nella strage di Capaci insieme al giudice Falcone. Secondo gli inquirenti "è un componente della famiglia mafiosa di Vergine Maria svolgendo le funzioni di esattore delle richieste estorsive destinandole ai carcerati", si legge nell'ordinanza di custodia cautelare firmata dal Gip Roberto Riggio.
A inchiodare il fratello della vedova Schifani sono le intercettazioni ascoltate "in diretta" dagli investigatori della Dia. È proprio con lui che Francesco Paolo Scotto, accusato dal fratello Gaetano di avere intascato parte dei proventi illeciti del pizzo a lui destinati, ha un "chiarimento". Una conversazione captata grazie alla microspia piazzata nella Merdeces di Scotto. Il 7 agosto del 2016 i due sono fermi davanti la casa di Costa. "Pinuzzu" chiede: "chi si è fottuto sti soldi? Chi ti sta accusando". La risposta di Scotto lascia trapelare tutta la sua irritazione: "Come chi? Mi stai accusando tu. Mio fratello, i miei fratelli..", facendo riferimento in particolare a Gaetano, in quel momento detenuto.
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