«Una fonte mi riferì che una decina di giorni prima della strage di Capaci si era trovato a passare da quell'autostrada la mattina presto per andare in aeroporto e aveva notato sei persone, nell’area di rispetto, nella zona dove poi si è verificato l’attentato: la persona in auto vide un giovane su un albero intento a tagliare dei rami e altre persone che in fila indiana stavano avvicinandosi a quella area, scavalcando il guardrail. L’ultimo della fila lo guardò in cagnesco: il guidatore non andava veloce; la cosa lo spaventò e lui si disse indisponibile a collaborare. Scrissi una relazione». Lo ha detto Roberto Di Legami, dirigente superiore della Polizia di Stato in servizio presso l’Ufficio centrale interforze per la sicurezza personale in audizione davanti alla Commissione parlamentare antimafia. (ANSA)