«Alla volta della Capitale partimmo io, Matteo Messina Denaro, Giuseppe Graviano, Renzo Tinnirello, Enzo Sinacori, e un’altra persona. Mi portarono a Roma perchè avevo l’American Express che gli faceva comodo». A parlare è il collaboratore di giustizia Francesco Geraci, citato nell’ambito del processo sul Capaci Bis, che si celebra in Corte d’Assise d’Appello a Caltanissetta nei confronti di cinque imputati. Geraci è stato chiamato a deporre dalla procura, affinchè rivelasse altri particolari sulla cosiddetta missione romana, organizzata da Totò Riina per eliminare il giudice Giovanni Falcone, quando era direttore degli Affari penali al ministero della Giustizia. «Ho conosciuto Vincenzo Sinacori - ha detto il pentito - in una discoteca. Poi l’ho visto successivamente in un’altra occasione e siamo andati a Roma quando volevamo fare delle stragi. Prima di partire alla volta di Roma andammo a Palermo con Messina Denaro per una riunione alla quale io però non partecipai». Nell’udienza di oggi era stato citato anche Giovanni Peluso, un ex poliziotto accusato di aver ricoperto un ruolo nella strage di Capaci, ma non si è presentato. AGI