Consentiva ad alcune aziende di ottenere indebiti benefici normativi e contributivi eseguendo "lavorazioni" anomale di pratiche. Un ex funzionario dell’Inps, A.N., palermitano di 66 anni, era stato scoperto dalla guardia di finanza e oggi gli è stato notificato, nell’ambito di un’indagine coordinata dalla Procura di Palermo, un decreto urgente di sequestro preventivo, per equivalente, di circa 223 mila. Sarebbe il profitto dei reati di abuso d’ufficio, accesso abusivo ai sistemi informatici dell’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale e frode informatica.
Da una prima indagine interna condotta dall’Ente, erano emerse le anomalie nelle “lavorazioni” e si era provveduto alla segnalazione alla Procura della Repubblica. I finanzieri hanno così svolto le indagini nel periodo tra il 2011 ed il 2015 su pratiche relative ad “abbandono e sospensione dei crediti previdenziali” eseguite dal 66enne.
A.N., attraverso la variazione dei c.d. “codici stato di lavorazione” e bypassando la prevista autorizzazione del direttore di sede, ha alterato i fascicoli di 13 aziende, cancellando con motivazioni infondate e surrettizie i loro debiti previdenziali e determinando di fatto un ammanco nelle casse dell’Inps. Ed è stato proprio l’utilizzo dei sistemi informatici al di fuori dei canoni e delle mansioni attribuite al dipendente che ha fatto scattare i controlli.
Il Pubblico Ministero, pertanto, ha emesso il provvedimento di sequestro preventivo d’urgenza, convalidato dal competente gip, di 223.000, pari all’ammontare degli sgravi di cui le società avevano indebitamente giovato in danno dell’Ente pubblico.
Sequestrati due immobili a Palermo, riconducibili all’indagato e di valore complessivo pari all’importo da sequestrare.
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